Carcere di Marino del Tronto, il direttore: «C’è carenza di organico»

Polizia penitenziaria in festa in occasione del 202° anniversario di fondazione del corpo. Una cerimonia si è tenuta anche all’interno del carcere di Marino del Tronto alla presenza del Prefetto di ascoli, Rita Stentella, del vescovo, monsignor Giovanni D’Ercole, e delle massime autorità civili e militari del territorio. «I nostri compiti sono racchiusi nel nostro motto – ha sottolineato il comandante di Ascoli, il commissario capo Pio Latini, nel corso del suo intervento – “Garantire la speranza” è quello che facciamo quotidianamente. Andate sempre a testa alta per ciò che fate – ha detto rivolto agli agenti schierati sul piazzale interno del carcere – il vostro lavoro riceve la stima, la fiducia, l’apprezzamento e il ringraziamento da parte di tutto». Il comandante della polizia penitenziaria, nel sottolineare la carenza di organico in cui si trovano a dover lavorare, ha voiluto rivolgere un saluto al nuovo direttore del carcere, Eleonora Consoli. È stato proprio il nuovo direttore della casa circondariale a rimarcare nel corso del suo intervento la carenza di organico attualmente assegnato al carcere di Marino del Tronto, dovuta soprattutto al declassamento della casa circondariale da carcere di massima sicurezza a struttura di alta sicurezza. «È venuto a mancare il personale appartenente al Gruppo operativo mobile previsti per gli istituti in cui ci sono detenuti in regime di 41bis. – ha detto la dottoressa Consoli -. La carenza di organico è del 30 per cento ed è ancora più grave se si considera che tra i 108 attualmente, 40 di loro sono di alta sicurezza e tre con patologie psichiatriche. Purtroppo, ci sono detenuti affetti da patologie psichiatriche, spesso causate dallo stato di tossicodipendenza in cui versano, che rifiutano  le cure. E, come avvenuto qualche giorno fa, gli agenti sono oggetto di aggressioni». Il direttore del carcere chiede, pertanto, una maggiore collaborazione con istituzioni. «Sarebbe necessaria una maggiore presenza di psichiatri all’interno della struttura – dice -. Il servizio che viene svolto regolarmente non basta a far fronte alle necessità». Nel carcere di Marino del Tronto, attualmente, non si registrano problemi di sovraffollamento. «Da qualche tempo le presenze sono gestito da un sistema telematico – spiega la dottoressa Consoli – e non appena si registrano problemi di sovraffollamento si aziona immediatamente il meccanismo per il trasferimento dei detenuti».

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Vice direttore della Gazzetta di Ascoli - Giornalista

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