Tasse non pagate, decreti ingiuntivi per Tares e Ici nei confronti di 378 ascolani

Arengo, avanti tutta sul recupero delle tasse non pagate dagli ascolani attraverso i decreti ingiuntivi. Gli avvisi di accertamento stanno portando, gradualmente, l’Amministrazione comunale ad incassare parte delle somme per le quali si è deciso di ricorrere al recupero attraverso la società Abaco per conto dell’ente. Sotto la supervisione dell’assessore al bilancio, Dario Corradetti che lavora all’obiettivo di entrare a regime con la riscossione diretta da parte dell’Arengo dopo gli scarsi risultati ottenuti in passato attraverso Equitalia. Complessivamente, sulla base di quanto disposto nel gennaio 2016, ora continua la caccia alle somme non pagate per le imposte sugli immobili che vedono destinatari di decreti ingiuntivi ben 378 cittadini. Un percorso lungo, ma comunque efficace, che comunque – dati alla mano – fa riflettere sul numero di ascolani che non paga o, in certi casi, non riesce a pagare le imposte comunali.

 

La riscossione coattiva passa, per l’Arengo, attraverso un lungo elenco di somme da riscuotere sulla base di decreti ingiuntivi resi esecutivi a partire dal 2016. Un elenco di crediti che, per la sola Tares, è costituito da ben 215 titoli per solleciti di pagamento che ammontano complessivamente a  147.373,61 euro. Altri 163 decreti ingiuntivi, invece, riguardano i crediti relativi all’Ici non pagata, per un totale di 111.340 euro. In totale, tra Tares ed Ici, ecco che l’Amministrazione comunale cerca di portare nelle proprie casse complessivamente quasi 260 mila euro (per la precisione, 254.713,61).

L’azione dell’Ufficio tributi per recuperare le somme non pagate dagli ascolani per le tasse comunali, prima che finiscano in prescrizione, va avanti, dunque, a pieno ritmo. Considerando anche che si è già avviata la fase di recupero attraverso appositi avvisi anche per quel che riguarda l’Imu non pagata nel periodo dal 2013 al 2018 e la Tasi mai incassata dall’Arengo nel periodo dal 2014 allo scorso anno. Una cifra da recuperare pari a circa 32 mila euro, per uno scaglione di ulteriori di avvisi. Portando, quindi, le somme che si sta cercando di recuperare attorno ai 300.000 euro.

 

La percentuale di riscossione attuale è anche più alta rispetto a quella di tanti altri Comuni. L’Arengo, infatti, riesce a recuperare tra il 40 e il 45% dei propri crediti per tasse comunali. Anche se lunga e laboriosa, la scelta fatta sulle modalità della riscossione e il calcolo delle somme potenzialmente recuperabili starebbe pagando. A differenza di altri enti che, invece, hanno scelto a suo tempo di inserire in bilancio solo le somme più facilmente esigibili ma ponendosi un limite di riscossione. Certo è che, sul groppone di Palazzo Arengo pesa non poco il fatto che Equitalia, cui per un lungo periodo il Comune si è affidato in passato, non si è mai concentrata sulla riscossione della somme piccole, come quelle relative a multe e in genere anche ai tributi comunali. E questo aspetto ha inciso molto sull’incremento, negli anni, dei crediti nei confronti di molti cittadini.

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