Contributi post sisma revocati dall’Arengo, altri 5 ricorsi in Tribunale

Finiscono a Palazzo di giustizia altri 5 casi di cittadini che, dopo essersi visti revocare il contributo di autonoma sistemazione dall’Arengo a seguito di verifiche e accertamenti, non hanno restituito le somme dovute –  somme che oscillano per queste situazioni tra i 5 mila e gli 8 mila euro – e chiedono ai giudici di poter riprendere a percepire i Cas, recuperando anche le indennità non percepite nei mesi scorsi e trattenendo le somme finora incassate. Di contro, l’Amministrazione comunale ha deciso di opporsi in giudizio rivendicando la validità delle proprie decisioni.

Su tutta la questione dei contributi di autonoma sistemazione, gli uffici dell’Assessorato alle politiche sociali, che si sono sobbarcati un lavoro lungo e impegnativo per diversi mesi, erano arrivati ad individuare 75 casi di presunti furbetti che avrebbero percepito il Cas senza averne diritto. Da qui le segnalazioni agli organi competenti come la Procura e la Guardia di finanza per avviare indagini anche dal punto di vista delle responsabilità penali. Nel frattempo, proprio nei confronti di queste persone finite sotto la lente d’ingrandimento, l’Arengo aveva avviato prima degli incontri per le controdeduzioni per poi passare, nei casi ritenuti non in regola, alla revoca dei contributi e alla richiesta di restituzione delle somme erogate (anche con ingiunzioni). Qualcuno ha restituito i soldi, altri si sono opposti e hanno citato in giudizio il Comune. E l’Arengo ora si oppone ribadendo la correttezza delle decisioni assunte, facendo riferimento ad esempio, per qualcuno, all’abituale utlizzo dell’immobile dichiarato inagibile.

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