Il commissario del terremoto ricorre al Consiglio di Stato per richiedere 5 milioni all’Arengo

Il commissario per il sisma ha presentato un ricorso al Consiglio di Stato per cercare di recuperare circa 5 milioni di euro di contributi già destinati all’Arengo. Soldi che nella scorsa legislatura erano stati stanziati per gli interventi sugli edifici comunali danneggiati dal terremoto. Ed ora aleggia un punto interrogativo, legato al pronunciamento dell’organo giudiziario interpellato, su questa consistente somma che l’Amministrazione comunale, nel precedente mandato, aveva già inserito in bilancio oltre all’analoga somma incassata, sempre per il post sisma, dalla apposita polizza assicurativa. Si tratta dei contributi previsti per la ricostruzione-sistemazione di beni comunali danneggiati dal terremoto del 2016 e 2017 che si sono aggiunti ai soldi già incassati dall’ente come indennizzo assicurativo. Una situazione non trascurabile, per le casse comunali. Un’autentica beffa che ora l’Amministrazione appena insediatasi, vedendosi recapitare la comunicazione del ricorso in appello del commissario, intende sventare opponendosi e rivendicando le proprie ragioni. Considerando che l’Arengo, per tutelarsi anche con l’assicurazione, a differenza di altri Comuni, aveva anche pagato un premio assicurativo ogni anno.

 

Sulla vicenda, ora il commissario governativo, a fronte di una vittoria dell’Arengo davanti al Tar, ha presentato ricorso in appello al Consiglio di Stato per tagliare all’Arengo quei 5 milioni di euro circa di contributi previsti per gli edifici comunali danneggiati dal sisma adducendo (come già fatto in primo grado) che tale importo sarebbe stato già indennizzato dall’assicurazione stipulata nella precedente legislatura  e andrebbe decurtato dai contributi concessi dallo Stato. In altre parole, il Comune di Ascoli, nel caso di sentenza negativa in appello, perderebbe oltre 5 milioni di euro di contributiin bilancio in quanto la somma complessiva prevista sarebbe decurtata dai soldi (per la precisione 5.560.000 euro) incassati dalla compagnia assicurativa. Proprio per tutelarsi in tal senso, l’Arengo aveva presentato il ricorso al Tar, vincendolo, nel febbraio 2018. Motivo del contendere era l’ordinanza del precedente 15 dicembre 2017 del  commissario straordinario De Micheli, per la parte in cui si disponeva che  «il contributo per gli interventi inseriti nei programmi approvati e ammessi a contributo sarà erogato al netto dell’indennizzo assicurativo percepito per le stesse finalità». Il ricorso al Tar dell’Arengo insieme ad altri Comuni nella stessa situazione, aveva portato ad una sentenza con la quale si andavano a tutelare quei Comuni che precauzionalmente avevano attivato una polizza assicurativa e che, in caso contrario, sarebbero rimasti penalizzati rispetto agli altri. Adesso la decisione spetterà al Consiglio di Stato.

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