Bottiglieri - Petrucci - CasciatiLa Consigliera di parità della provincia di Ascoli Paola Petrucci e la Consigliera supplente Paola Casciati hanno illustrato, numeri e dati alla mano, l’attività svolta lo scorso anno con riguardo alle funzioni di promozione e controllo nell’attuazione dei principi di uguaglianza di opportunità e di non discriminazione tra donne e uomini nel lavoro. Da sottolineare che, nell’esercizio delle funzioni attribuite, le Consigliere di Parità agiscono come pubblici ufficiali con l’obbligo di segnalare all’autorità giudiziaria eventuali reati di cui vengono a conoscenza per ragioni d’ufficio. All’incontro era anche presente la Consigliera provinciale con delega alle Pari opportunità Aurora Bottiglieri che, nel suo intervento, ha sottolineato “l’importanza del lavoro svolto dalle Consigliere di Parità in tema di contrasto alle forme di discriminazione in ambito professionale e l’azione di sensibilizzazione e prevenzione che deve sempre più vedere consapevoli ed attive le aziende del territorio nonché le lavoratrici e i lavoratori. E’ infatti importante prevenire situazioni di squilibrio di genere individuando le migliori condizioni per costruire un ambiente lavorativo sereno, costruttivo e rispettoso dei diritti”.  Dopo la relativa stasi nel periodo Covid gli accessi, ossia le richieste di informazione e supporto rivolte alla Consigliera di Parità da parte dei cittadini del Piceno sono notevolmente aumentati passando dai 28 nel 2020 a 66 nel 2023.  Si è registrato anche un incremento dei casi gestiti che sono saliti da 23 a 36. L’attività della consigliere di parità si esplica, soprattutto, attraverso un’azione di mediazione tra datori di lavoro e dipendenti volta a risolvere la situazione senza ricorrere a un contenzioso. “Si tratta di un trend che denota la maggiore attenzione verso questi temi – ha spiegato la Consigliera Petrucci – e va rilevato che non sono solo le donne a chiedere il nostro aiuto e consulenza ma sempre di più anche gli uomini che si rivolgono a noi per ottenere i congedi parentali dovuti per legge. La maggior parte dei casi ed accessi proposti da donne e uomini riguardano le difficoltà di conciliazione famiglia – lavoro, le questioni maternità e paternità ma anche, in misura minore, molestie e molestie sessuali. Un posto importante è ricoperto anche dalle problematiche concernenti il lavoro agile, strumento importante per bilanciare esigenze lavorative e necessità familiari. Da evidenziare – ha concluso Paola Petrucci – che stiamo lavorando insieme ai sindacati all’elaborazione di un protocollo anti molestie e, su questo fronte, abbiamo avuto proficui contatti con la Prefettura e Forze dell’Ordine e sarà predisposto, a breve, un documento di sintesi”.

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