guardiadifinanza“L’attività di servizio posta in essere dalle Fiamme Gialle picene nell’ultimo mese – si legge in un comunicato della Guardia di finanza provinciale di Ascoli – si è intensificata nel tratto costiero della provincia, caratterizzato da maggiore affluenza turistica. Nello specifico, i militari del Corpo hanno concentrato la loro azione di controllo nell’ambito della regolare emissione di scontrini e ricevute fiscali, lavoro nero e irregolare oltre che della vendita di prodotti recanti marchi contraffatti e/o non conformi rispetto agli standard di sicurezza. Circa 150 sono stati i controlli in materia di scontrini, ricevute e trasporto merce, con particolare attenzione dedicata alla circolazione dei prodotti sottoposti ad accise e a imposte di consumo. Il dispositivo di contrasto al fenomeno dell’abusivismo commerciale, ha portato al sequestro di 253 capi di abbigliamento recanti marchi contraffatti di note griffe nonché di 59.805 articoli esposti in vendita tra casalinghi, articoli di cartoleria, accessori moda e bigiotteria privi del marchio CE e/o non conformi agli standard di sicurezza dei prodotti imposti dalla normativa nazionale e dall’Unione Europea, in violazione degli artt. 6, 7 e 9 del Codice di Consumo. All’esito delle attività eseguite sono stati complessivamente individuati 13 responsabili degli illeciti di natura amministrativa e segnalati alla locale Camera di Commercio per l’irrogazione delle sanzioni previste dalla normativa vigente. Contrastare la diffusione di prodotti non conformi rispetto agli standard di sicurezza significa contribuire a garantire una protezione efficace dei consumatori e un mercato competitivo ove gli operatori economici onesti possano beneficiare di condizioni eque di concorrenza. Non meno intenso è stato l’impegno profuso nello svolgimento di servizi in materia economico-finanziaria, presso esercizi commerciali operanti nel settore della ristorazione e dell’intrattenimento. In tale ambito, sono stati avviati controlli anche in materia di lavoro dipendente, rilevando 13 lavoratori in nero ed un lavoratore irregolare. Il lavoro nero è piaga per l’intero sistema economico perché sottrae risorse all’erario, mina gli interessi dei lavoratori, spesso sfruttati, e consente una competizione sleale con le imprese oneste”.

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