carabinieri 55I carabinieri della stazione di Porto d’Ascoli e del Nucleo operativo e radiomobile di San Benedetto, lo scorso 5 luglio, hanno tratto in arresto un cittadino 39enne ucraino  per violenza sessuale ai danni di una turista 22enne piemontese. Anche in questo caso e’ stata la collaborazione di un cittadino ad attivare l’intervento dei carabinieri e a rendere possibile l’arresto del malintenzionato. Ed infatti una bagnante che si trovava in spiaggia, dopo aver notato alcuni strani movimenti nell’acqua, ha contattato il servizio di pronto intervento 112 dei carabinieri per segnalare che nel tratto di costa su cui si affaccia la zona Sentina, un uomo dapprima aveva tentato un approccio fisico con una ragazza intenta a prendere il sole, poi, ricevuto il suo rifiuto e vedendola incamminarsi in mare, l’aveva seguita e palpeggiata nelle parti intime. La ragazza, però, era riuscita a divincolarsi ed a chiedere aiuto.

L’immediata attivazione della centrale operativa dei carabinieri e l’intervento dei militari della stazione di Porto d’Ascoli, supportati da una squadra motociclisti del Nor di San Benedetto, forunatamente scongiurava ulteriori e più gravi conseguenze.

I militari, giunti tempestivamente su quel tratto di spiaggia, individuavano subito l’aggressore il quale  nel frattempo aveva preso ad importunare anche altre donne presenti in spiaggia. Nonostante un vano tentativo di fuga, l’ucraino veniva prontamente bloccato e poi condotto in caserma a Porto d’Ascoli ove, al termine degli accertamenti e delle formalità di rito, veniva dichiarato in arresto dai carabinieri di quella stazione per il reato di violenza sessuale e posto a disposizione della autorità giudiziaria.  La Procura della Repubblica, per acquisire ulteriori riscontri, disponeva un nuovo ascolto della ragazza parte offesa, a cura dei carabinieri della sezione di polizia giudiziaria e della stazione di Porto d’Ascoli, e procedeva a chiedere la convalida dell’arresto e la misura della custodia cautelare in carcere. Nella giornata del 7 luglio il giudice per le indagini preliminari convalidava l’arresto e applicava la misura cautelare della custodia in carcere. Ancora una volta la perfetta sinergia tra la cittadinanza e l’Arma dei carabinieri sul territorio, concretizzatasi semplicemente con una telefonata al 112, ha reso possibile assicurare alla giustizia un malvivente ed evitare che potesse arrecare offese e danni anche più gravi alla malcapitata turista o ad altre donne in spiaggia.

 

 

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