Amici della bicicletta: “La pista ciclabile doveva arrivare al sottopasso su via Sardegna”

“Come Amici della Bicicletta di Ascoli Piceno, – si legge in un comunicato dell’Associazione che aderisce alla Fiab (Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta), – siamo molto delusi e quasi scoraggiati dal dover continuamente verificare l’arretratezza di questa città per quanto riguarda la crescita della mobilità dolce e, in particolare, quella ciclistica. Stiamo attraversando un periodo di grandi mobilitazioni per proteggere l’ambiente e quindi cosa di meglio che incentivare un mezzo sano ed ecologico come la bici per girare in città, andare a scuola, andare al lavoro. Tutta questa sensibilità e modernità sembra non interessare la nostra città. Ascoli non riesce a stare al passo e soprattutto commette degli errori che rischiano di far diventare le piste ciclabili esistenti cattedrali nel deserto. Ne è un esempio lampante la nuova ciclabile di viale della Repubblica: continui cambi di carreggiata, attraversamenti pericolosi, attraversamenti forzati, conflitto con i pedoni, segnaletica errata. Ma il più grande errore è senz’altro quello di averla indirizzata verso un sottopasso non percorribile dalle biciclette. Tutto questo, pensiamo, sia dovuto all’input dell’ex sindaco di Ascoli di collegare il centro della città con il quartiere di Monticelli. Obiettivo, questo, rispettabilissimo, anche se non capiamo perché tali attenzioni non siano riservate anche agli altri quartieri cittadini come Campo Parignano, Porta Cappuccina e Porta Romana. Per collegare Monticelli la nostra proposta è sempre stata quella di utilizzare viale Marconi e via Erasmo Mari con tanto di progetto già presentato agli addetti ai lavori. In fondo a via Mari, dopo aver servito il Liceo Scientifico, giunta all’altezza della stazione di San Filippo, la ciclabile poteva collegarsi al sottopasso ciclo-pedonale già esistente che sfocia in via Sardegna per poi raggiungere le scuole Industriali. Ecco perché protestiamo pubblicamente chiedendo di essere consultati: perché crediamo di poter dare un valido contributo su tutto ciò che riguarda la mobilità cittadina. Noi vogliamo far crescere la mobilità in bicicletta perché pensiamo che questa sia parte del futuro”.

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