La Provincia porta l’Arengo in Tribunale: 600 mila euro mai pagati per le rate di un mutuo

La Provincia ricorre alla carta bollata per recuperare le somme mai pagate dall’Arengo, dal 1999 ad oggi, per la propria quota parte, per l’allaccio alla rete di metanizzazione dei territori di Arquata ed Acquasanta. Una somma da riscuotere che ora, secondo i conteggi di Palazzo San Filippo, è arrivata a oltre mezzo milione di euro (più precisamente a 526.882,22 euro netti e quasi 600.000 euro lordi). Ed ecco, quindi, che l’ente provinciale ha deciso ora di ricorrere alle vie legali per andare a riscuotere i soldi che il Comune di Ascoli avrebbe dovuto versare annualmente, quale rata del mutuo di 4,2 miliardi delle vecchie lire acceso congiuntamente proprio con la Provincia e gli altri due Comuni di Arquata e Acquasanta per coprire i costi dell’opera, pari a 6,7 miliardi di lire.

A questo punto, seppur dopo quasi 20 anni di attesa, l’Amministrazione provinciale ha deciso di procedere attivando una procedura giudiziale contro l’Arengo, in relazione a questa controversia riguardante i lavori di metanizzazione dei territori comunali di Acquasanta e Arquata, procedendo alla nomina del legale che si occuperà della causa. Tutto nasce dalla delibera del consiglio provinciale del 26 novembre 1999 con la quale fu approvato l’accordo di programma tra la Provincia di Ascoli e i Comuni di Ascoli, Acquasanta Terme e Arquata del Tronto consistente nella “realizzazione della condotta primaria per il trasporto di gas metano di collegamento della rete del Comune di Ascoli ai citati comuni, necessaria per l’approvvigionamento di gas ai fini della metanizzazione dei territori in questione”.

 

Una volta approvato il progetto definitivo dell’allaccio della rete di metanizzazione, predisposto dal Comune di Ascoli per una spesa complessiva di 6.760.000.000 di vecchie lire, gli enti avevano provveduto all’assunzione del mutuo di 2,2 milioni di euro (4.260.000.000 di lire) con la Cassa depositi e prestiti di Roma nel maggio 2001. La rata annuale del mutuo, pari a 180.493 euro, andava ripartita in percentuale tra i quattro enti, con la Provincia chiamata a versare il 40% (72.197,20 euro, il Comune di Ascoli e quello di Acquasanta il 22% ciascuno (39.708,46 euro per ogni Comune) e quello di Arquata il 16% (pari a 28.878,88 euro). La Regione aveva inoltre erogato un contributo di 1.032.914 euro ad abbassare, quindi, le rate del mutuo. Fatto sta che mentre Acquasanta e Arquata che hanno regolarmente pagato le rispettive quote per la rata del mutuo, Ascoli – secondo quanto conferma la Provincia – non ha mai pagato. Ed ecco la decisione di adire alle vie legali considerando che la somma da pagare è ormai intorno ai 600.000 euro.

 

 

 

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