Arengo, accordo con l’Anci per salvare il patrimonio comunale

L’obiettivo dichiarato è quello del salvataggio del patrimonio immobiliare comunale a rischio tra carenza  di fondi per le manutenzioni importanti, mancato utilizzo o addirittura situazioni più gravi proprio a causa del terremoto.  L’Arengo, non avendo molti margini di manovra per salvare e mettere a frutto i propri immobili ora procede con una stretta di mano all’Anci, ovvero l’associazione nazionale dei Comuni italiani, e con un accordo che si concretizza all’interno di un progetto denominato “Patrimonio Comune”.

Si tratta, in pratica, di una partnership tra l’ente comunale e l’Anci per andare innanzitutto a censire con apposite schede e relativo passaporto immobiliare e, successivamente, a pianificare una valorizzazione del patrimonio che si intende utilizzare e vendere, anche a soggetti privati, gli edifici inutilizzati sgravandosi anche dei pesanti costi di manutenzione.

 

Per salvare e tutelare il patrimonio comunale, in alcuni casi bisognoso di manutenzioni importanti, si procede ora, come detto, verso un censimento aggiornato e completo, anche con apposite schede, dal quale si evince lo stato dei fabbricati, la destinazione d’uso e l’eventuale mancato utilizzo o lo stato di abbandono. L’Anci, in questa fase, metterà a disposizione l’assistenza per la predisposizione delle apposite schede, palazzo per palazzo, incluse le possibili opportunità esistenti dal punto di vista normativo. Inoltre, si definirà l’eventuale regolarizzazione delle posizioni degli immobili andando a creare per ogni edificio un passaporto immobiliare Vol (valorizzazione on line), con un’azione di marketing anche per intercettare anche gli eventuali soggetti pubblici o privati interessati ad acquisire, provvisoriamente o in maniera definitiva, uno degli edifici.

 

A seguire la fase del censimento e della schedatura aggiornata di tutti i beni comunali, arriverà quella delle azioni di marketing per cercare di mettere in vetrina il patrimonio dell’Arengo che si intende vendere, cedere in concessione o inserire in fondi immobiliari. Parallelamente, si andranno anche ad esplorare tutte le possibili strade per arrivare ad intercettare finanziamenti, pubblici o privati, per recuperare e valorizzare alcuni edifici importanti e di interesse per l’Amministrazione comunale o comunque bisognosi di interventi per poter poi essere destinati ad un’ottimizzazione del proprio utilizzo, come ad esempio il palazzetto longobardo che potrebbe rimanere ricettivo ma con miglioramenti e una diversa gestione.

 

Accanto ai servizi che l’Anci sarà chiamata a fornire per rendere appetibili i beni immobiliari dell’Arengo, si seguirà anche in maniera coordinata il percorso della ricerca di possibili fonti di finanziamento, come detto sia pubblici che privati, utilizzabili per l’attuazione degli interventi di valorizzazione del patrimonio immobiliare e quindi facendo in modo che lo stesso accresca anche il proprio valore complessivo. Una specifica linea di azione, inoltre, verrà dedicata proprio al supporto per progetti di efficienza energetica e di rigenerazione degli edifici scolastici tramite fondi immobiliari. In questo senso, si prevede anche di ricorrere a partenariati pubblico-privato. L’idea sarebbe quella di coinvolgere anche possibili capitali privati per investie sulla sistemazione delle scuole e restituire possibili ritorni economici ai privati investitori attraverso l’accrescimento dei fondi immobiliari in questione. Quel che è certo è che per mantenere un patrimonio comunque esteso e dalla manutenzione molto costosa quale quello dell’Arengo, occorrerà rimboccarsi le maniche e ingegnarsi.

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