acquasanta termeLa Salaria in versione via Crucis resta ancora al centro dell’attenzione e delle polemiche, in questa lunghissima fase post sisma, tra cantieri ancora lontani dalla conclusione, ritardi e disagi continui per automobilisti e abitanti di quelle zone dell’entroterra montano che hanno subito il duro contraccolpo del terremoto 2016 e, su più fronti, ne patiscono ancora gli effetti. Dopo che anche nelle ultime settimane continuano ad alzarsi grida di protesta sul fronte reatino, Amatrice inclusa, per i continui disagi e rallentamenti dovuti a lavori che sembrano eterni. Con segnaletica, semafori, restringimenti. Ma tali disagi non mancano, ovviamente, neppure sul versante piceno, in tutta quella zona che va da Acquasanta fino al confine con il Lazio. Laddove, in quel tragico 2016, il sisma ha colpito davvero forte.

A distanza di anni, però, molti abitanti dell’entroterra e cittadini piceni in transito non avrebbero mai immaginato che nel 2025 la situazione della rete stradale fosse ancora a questo punto. Troppi slittamenti e ritardi nella fase di “ricostruzione” di una viabilità ancora lontana dalla normalità. In tale contesto, si levano diverse segnalazioni e proteste vibranti anche da parte di automobilisti che frequentano quelle zone abitualmente, in relazione allo scenario di quel tratto di Salaria che va da appena superato l’abitato di Acquasanta, procedendo verso Roma, ci si imbatte ormai da almeno 6 o 7 anni – secondo quanto riferiscono alcuni abitanti della zona – nell’immancabile transito a senso unico alternato che rappresenta un ulteriore ostacolo che scoraggia, insieme ai tanti altri cantieri in cui ci si imbatte proseguendo per Roma, la rinascita di quelle zone che, sicuramente, passa anche attraverso collegamenti degni di tale nome. La Salaria, 9 anni dopo dalle scosse telluriche, è ancora una vera e propria via Crucis degli automobilisti.

Condividi:
No comments

LEAVE A COMMENT

Don`t copy text!