In questo lungo tunnel della ricostruzione e rinascita post terremoto, ci sono almeno 3 “grandi beffe” subite dal capoluogo piceno e dintorni – e parliamo di una città tra quelle con il maggior numero di cantieri aperti, chiusi o in attesa e centinaia di famiglie sfollate – che proprio il territorio non riesce a digerire. E che, dopo circa 2 anni nell’attesa speranzosa di eventuali rifinanziamenti, sembrano destinate a restare tali.Esclusioni importanti per progetti sulla carta altrettanto importanti, che fanno riflettere rispetto a graduatorie da cui si è rimasti esclusi per un solo punto (come primi dei non ammessi) o addirittura per 70 centesimi di punto.
E parliamo di progetti come la “Fabbrica dei materiali” come rigenerazione del Polo ecologico di Relluce con produzione di energia solare, giardini botanici, un bosco dei ricordi, spazi per la produzione artistica. Del programma di iniziative mirate alla valorizzazione turistica, storico-culturale, ambientale sportiva e sociale del territorio attraverso i finanziamenti del Fondo complementare per partenariati. E della creazione di una comunità energetica, per abbattere i costi pubblici e delle famiglie con pannelli fotovoltaici, con 1.500 cittadini che avevano già aderito.
Delusioni legate a questi progetti presentati dal territorio ascolano per ottenere finanziamenti attraverso i programmi e le graduatorie messi a punto dalla cabina di coordinamento in raccordo con la struttura del commissario straordinario per il sisma Castelli e, soprattutto, al ritrovarsi purtroppo con lo stop a questi percorsi comunque importanti per la rinascita dei territori che, col passare di questi 9 anni dalle prime scosse, soffrono ancora (soprattutto l’entroterra). E tanto.
Perché, di certo, fa male leggere – all’epoca dei fatti – le graduatorie di riferimento e accorgersi che le 3 più importanti proposte pervenute dal territorio ascolano si trovino “beffate”, prime tra le non ammesse, con esclusioni solo per un punto o addirittura per 70 centesimi di punto. Un brutto, triplice contraccolpo sul momento, nel periodo tra aprile e giugno 2023, che in qualche modo si cercava di ammorbidire con ipotesi e promesse di possibili somme integrative o recuperate da avanzi di altre graduatorie e così via. Ma quelle che possiamo considerare vere e proprie beffe, in realtà bruciano ancor di più adesso, ovvero 2 anni dopo i verdetti, con la consapevolezza che non appaiono lumicini pronti ad accendersi all’orizzonte – almeno al momento – né la prospettiva di ottenere somme avanzate o integrate, come si poteva ipotizzare inizialmente.
LE 3 “BEFFE”
Per il Fondo complementare “Next Appennino”, il progetto del Comune di Ascoli, – molto articolato e in raccordo con realtà del territorio e per il quale c’erano aspettative importanti proprio perché coinvolgeva la valorizzazione di varie strutture cittadine e anche altri enti locali – si ritrovò al 13esimo posto su 12 ammessi a finanziamento. Dietro l’Unione montana Potenza Esino Musone di San Severino (3,5 milioni). Escluso per 1 solo punto. Per esaurimento dei fondi, con somme avanzate da altri assi non riutilizzate per ripescaggi in questa graduatoria. Escluso, al 16esimo posto, anche il progetto presentato dalla Provincia di Ascoli.
Per il progetto relativo alla creazione della Fabbrica dei materiali, come Polo ecologico, di riciclo dei rifiuti e di produzione di energia solare, con spazi fruibili anche dalle scolaresche e altro ancora, una beffa ancora maggiore: esclusione per 70 centesimi di punto. Poi il silenzio.
Per il progetto ascolano di creazione di comunità energetiche, con il coinvolgimento di ben 1500 cittadini e la realizzazione di pannelli fotovoltaici sui cimiteri comunali per fornire energia pulita e ottenere risparmi anche per le famiglie, la speranza si infrange a fronte dello sblocco di finanziamenti, nelle Marche, per soli 3 progetti: uno con capofila Matelica, un secondo dell’Unione montana Monti Azzurri e uno con capofila Camerino. Con 18 progetti finanziati per l’Abruzzo sui 25 complessivi.
Tre beffe che, per l’importanza dei progetti, hanno avuto per l’Ascolano e la voglia di rinascita, l’effetto (ovviamente si fa per dire) di altre 3 scosse telluriche.