Stefano PapettiCon grande soddisfazione, domani 23 maggio alle ore 11.30 nella sala Ceci dei musei civici,  l’Arma dei carabinieri di Ascoli annuncerà la nomina a Carabiniere ad Honorem del Prof. Stefano Papetti, eminente esperto d’arte e storico di fama internazionale. La decisione è stata presa in riconoscimento del suo straordinario impegno e supporto nelle attività di recupero di importanti opere d’arte trafugate e per il suo ruolo di consulente artistico del Comandante Provinciale dell’Arma, contribuendo in modo determinante alla protezione e valorizzazione del patrimonio culturale italiano.

Il professor Papetti ha collaborato in modo fondamentale con il Comando Provinciale dell’Arma dei Carabinieri di Ascoli Piceno, offrendo la sua competenza tecnica per il riconoscimento, la valutazione e il recupero di numerose opere d’arte. La sua vasta conoscenza delle tecniche artistiche e della storia dell’arte ha infatti permesso di identificare, catalogare e preservare inestimabili tesori culturali, che altrimenti sarebbero stati perduti.

“Questa nomina rappresenta un onore per noi, ma anche un riconoscimento per l’impegno continuo e la passione del Prof. Papetti nel proteggere la nostra storia e cultura”, ha dichiarato il Comandante Provinciale dei Carabinieri di Ascoli Piceno, Col. Domenico Barone. “La sua consulenza è stata un elemento cruciale nelle operazioni di recupero e nella lotta contro il traffico illecito di opere d’arte. La sua esperienza ha rafforzato la sinergia tra l’Arma e il mondo dell’Arte.”

Il professor Papetti, da sempre impegnato nella ricerca e nella promozione dell’arte, ha espresso la sua gratitudine per il riconoscimento ricevuto, sottolineando come sia fondamentale che tutte le istituzioni collaborino per tutelare il nostro patrimonio culturale, preziosa testimonianza della nostra identità.

La nomina di Carabiniere ad Honorem al Prof. Stefano Papetti non solo sottolinea il valore della sua esperienza, ma testimonia anche il legame sempre più stretto tra la cultura e l’Arma dei Carabinieri nel contrastare il traffico illecito di beni culturali. Questo gesto simbolico si inserisce in un contesto di continua crescita e rafforzamento della collaborazione tra esperti del settore e le Istituzioni, con l’obiettivo di preservare il patrimonio storico e artistico per le future generazioni.

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