truffe anzianiI tentativi di truffa online hanno coinvolto nel 2024 circa 2,8 milioni di italiani. Alle truffe online “tradizionali” basate su finte email e finti siti di e-commerce si affiancano quelle perpetrate tramite sistemi di messaggistica (circa il 16% delle truffe); il danno economico stimato supera i 500 milioni di euro. Proprio per fare luce su questo fenomeno e suggerire alcune precauzioni per non cadere vittima dei criminali online, l’Ordine degli Ingegneri della provincia di Ascoli Piceno, in collaborazione con l’Ordine degli Avvocati della provincia di Ascoli Piceno, ha organizzato un seminario formativo, aperto ai professionisti e alla cittadinanza, nella Sala della Ragione, Palazzo dei Capitani,  ad Ascoli.  I lavori sono stati introdotti da un intervento dell’ ing. Lindo Nepi, della Commissione Intelligenza Artificiale dell’ Ordine Ingegneri della provincia di Ascoli, in cui sono stati presentati alcuni aspetti tecnici dell’ IA cosiddetta generativa, capace cioè di creare contenuti multimediali, che possono essere usati per finalità scientifiche ed educative, ma al tempo stesso consentono di “rubare” voci e video che poi vengono usati per indurre in errore le ignare vittime.

L’avvocato Claudio Voltattorni, dell’ Ordine Avvocati della provincia di Ascoli Piceno, nell’apertura del suo intervento, ha ricordato alcune sfide che l’ Intelligenza Artificiale pone oggi, come il diritto d’autore o il tema della responsabilità, che coinvolge chi utilizza un sistema di AI, chi lo ha realizzato chi fa da intermediario tra i due soggetti.

Si tratta di sfide complesse, continua l’avv. Voltattorni, che devono essere affrontate promuovendo eventi come quello odierno, che permettono il confronto tra tecnici, esperti di diritto ed istituzioni.

Riguardo alla crescita delle truffe online, afferma Voltattorni, occorre ricordare che spesso questi fenomeni dipendono anche dalla poca cultura della sicurezza dei dati: assistiamo costantemente a crimini online e truffe che sfruttano dati trafugati da banche dati online di aziende e servizi web, all’origine dei furti di dati ci sono responsabilità personali di chi non ha attivato misure adeguate a garantire la protezione dei dati dei propri utenti.

L’invito a cittadini, imprese e professionisti, conclude Voltattorni, è quello a formarsi sui rischi legati al mondo online ed adottare comportamenti virtuosi nell’uso sicuro dei social: dare in pasto le nostre voci e le nostre immagini o i documenti a molti servizi online può infatti permettere agli aggressori di conoscere informazioni che verranno poi sfruttate per attaccarci.

Il prof. Fabio Fioravanti, docente ordinario presso l’Università di Chieti-Pescara ha presentato nel suo intervento, i risultati del rapporto Clusit, contenente trend e numeri degli attacchi informatici verso le infrastrutture informatiche del nostro Paese. La situazione, ha spiegato Fioravanti, ha visto crescere il numero di attacchi negli ultimi anni; in particolare aumentano le attività criminali basate sull’uso di malware e ransomware. Per quanto riguarda le truffe, alle tradizionali tecniche usate finora viene affiancato l’uso dell’Intelligenza Artificiale. Il ricorso alle tecniche di IA generativa permette ai criminali di produrre deepfake audio e video in grado di ingannare le vittime, le quali vengono spinte a fare versamenti su conti esteri, illudendosi di essere al telefono con un proprio caro, la cui voce viene invece simulata da un algoritmo. Al tempo stesso l’AI, ricorda Fioravanti, viene anche utilizzata da enti ed aziende per difendersi  dagli attacchi informatici più complessi e per individuare anomalie nel traffico dati difficilmente rilevabili dagli operatori umani.

Il dott. Raul Guido Capriotti, segretario provinciale del SIAP ha fornito una panoramica su alcune delle truffe online che quotidianamente vengono realizzate, spesso con l’aiuto di algoritmi e sistemi BOT in grado di raggiungere in modo automatico un gran numero di vittime. In molti casi, chi viene contattato dai truffatori, riceve inizialmente proposte di investimenti allettanti chiaramente vincolate all’invio di un bonifico, su conti in aree extra-UE. L’entusiasmo iniziale dell’ignara vittima, convinta di aver fatto un ottimo affare, lascia presto il posto alla delusione, non appena i truffatori si dileguano, ovviamente dopo aver incassato la somma. A questo punto, continua Capriotti, chi è stato truffato, si illude di poter recuperare la somma e si rivolge a sconosciuti,  che si presentano online come legali esperti nella gestione di truffe. Anche in questo caso, viene chiesto alla vittima un anticipo per poter avviare la pratica di recupero della somma, pratica che chiaramente non verrà mai aperta, ma che invece porterà le vittime ad una nuova scottante delusione. La migliore arma per contrastare queste truffe è la prudenza, ricorda Capriotti: non possiamo fidarsi di sconosciuti che ci promettono lauti guadagni o di chi chiede al telefono di fare bonifici, in tal caso meglio interrompere la comunicazione e segnalare l’episodio alla Polizia Postale.

Se da un lato la tecnologia sembra dare supporto ai criminali, dall’altro permette di realizzare sistemi di autenticazione e di crittografia sempre più efficaci nel contrasto alle truffe. Proprio sul tema delle soluzioni tecnologiche per garantire l’autenticità e la paternità di un documento multimediale si è concentrato l’intervento dell’ ing. Giulia Rafaiani: è possibile già da oggi, tramite sistemi di firma digitale e tramite la blockchain, garantire la paternità di un’immagine, di un video o di un qualsiasi altro documento digitale. Queste tecnologie diventano utili non solo per prevenire truffe online ma anche per limitare il fenomeno delle fake news: video contraffatti tramite l’AI possono rappresentare infatti un pericolo per la democrazia e il contrasto alla diffusione di notizie false (o di video falsi) diventa particolarmente importante nella società digitale.

Sicuramente, visto anche l’interesse dei presenti per il tema, questo primo incontro sarà l’inizio di una collaborazione tra vari ordini professionali, nell’ottica di renderei cittadini sempre più consapevoli ed informati dei propri diritti nel mondo online.

 

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