Bruno SquarciaQuesto maledetto 2020 si porta via con sé un altro pezzo di storia. Stavolta, di storia del giornalismo ascolano. E’ venuto a mancare oggi, a 105 anni, un punto di riferimento e memoria storica della città: Bruno Squarcia. Un cronista che per decenni ha scritto di Ascoli e delle sue vicende fino alla fine con una smisurata passione, con un indimenticabile sorriso con il quale riusciva sempre a farti cogliere il lato migliore della vita e di questo mestiere. Anche dopo aver superato il secolo di vita, Bruno ha sempre continuato, pubblicamente o in privato, a coltivare il suo senso della notizia, la sua curiosità sempre fervida e intelligente, la sua voglia di raccontare e scoprire verità. Bruno  ha accompagnato nel loro percorso intere generazioni di aspiranti giornalisti poi divenuti tali, mostrando loro sempre il lato più bello e positivo di questo mestiere. I suoi modi di fare gentili e garbati si sposavano sempre con un senso dell’ironia spiccato. Quando raccontava ai colleghi più giovani delle sue esperienze, dall’annunciato arrivo del Re ad Ascoli a centinaia di altre storie, riusciva a calamitare l’attenzione di tutti per convincerli ad apprezzare il bello di questo mestiere. Fino alla fine è andato alla ricerca della notizia del giorno. Anche quando ormai aveva appeso – negli ultimi anni – la penna al chiodo.

Ciao Bruno, siamo certi che tu, lassù, starai già intervistando qualche santo in paradiso per uno scoop anche ultraterreno… Noi continueremo, da quaggiù, a ricordare il tuo sorriso e il tuo eterno ottimismo contagioso.

Al figlio Ferruccio e famiglia vanno le più sentite condoglianze dalla redazione della Gazzetta di Ascoli.

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