Cgil, Cisl e Uil confermano: la Regione vuole costruire tre nuovi ospedali, tra cui quello del Piceno, con project financing

Cgil, Cisl e Uil Marche intervengono, esprimendo critiche e forti preoccupazioni, sulla decisione della Regione di procedere alla costruzione di tre nuovi ospedali, tra cui l’ospedale unico tra Ascoli e San Benedetto, ricorrendo al project financing e, quindi, ricorrendo ad un accordo con privati.

“Proprio sul fronte dell’edilizia ospedaliera, – scrivono le organizzazioni sindacali in un comunicato – diverse esperienze di altre regioni si sono rivelate piuttosto negative, portando alla gestione degli ospedali da parte dei privati per un enorme numero di anni e con un costo, per il pubblico, che rischia di essere insostenibile come peraltro confermato da numerosi interventi critici anche della Corte dei Conti“, dichiarano Daniela Barbaresi, Sauro Rossi e Graziano Fioretti, rispettivamente segretari generali di Cgil, Cisl e Uil Marche.

“La stessa Corte – aggiungono – ha rimarcato lapidariamente che il project financing è un valido strumento di coinvolgimento dei privati nella realizzazione di opere pubbliche, purchè l’opera venga realizzata integralmente con capitali privati. Per quanto riguarda i tre nuovi ospedali marchigiani (tra cui l’ospedale unico del Piceno – ndr) per i quali si dovrebbe ricorrere al project financing, le valutazioni di Cgil, Cisl e Uil, ad oggi, si possono basare solo su pochi atti amministrativi: sarebbe stato più utile promuovere un percorso di partecipazione e coinvolgimento sull’impianto progettuale, sia per le ripercussioni sul sistema sanitario marchigiano, che per l’impatto sui lavoratori a partire da quelli che saranno coinvolti nella costruzione delle opere e nella gestione dei servizi. In ogni caso, quei pochi atti suscitano notevoli preoccupazioni. A questo proposito sono numerosi i quesiti che abbiamo sottoposto al Presidente Ceriscioli senza aver finora ottenuto risposte. Innanzitutto vorremmo sapere quali sono i rischi di impresa che si assumerà il partner privato, cosi come vorremmo sapere quale sarà il corrispettivo che la Regione dovrà pagare al privato per realizzare e gestione delle strutture. Vorremmo poi sapere come verranno indicizzati i canoni a carico del soggetto pubblico“.

 

A fronte di queste considerazioni, le organizzazioni sindacali chiedono “un percorso condiviso che possa garantire maggiore consapevolezza delle istituzioni, delle forze sociali e soprattutto dei cittadini”.

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