Per certi versi sarà un Natale segnato, sebbene sullo sfondo, dalla ferita che il terremoto ha lasciato anche dal territorio ascolano. E si continuerà, inevitabilmente, ancora a parlare di una ripresa lenta e difficile, di sopralluoghi ancora in corso sebbene a ridosso dall’ennesima scadenza, a fronte di quasi 1800 ordinanze di evacuazione, di oltre 800 famiglie (quasi 2000 persone) che hanno dovuto abbandonare la casa e attendono ogni mese il contributo di autonoma sistemazione. Ma anche di una fase di ricostruzione e messa in sicurezza ancora all’inizio, con solo 37 pratiche istruite ad Ascoli-città e 316 in tutta la provincia. Anche se ora, perlomeno, per almeno un migliaio di attività picene è arrivato il regalino, consacrato dal decreto ministeriale, delle esenzioni fiscali e contributive grazie alla zona franca urbana. A misurare sistematicamente il costante incremento degli edifici dichiarati inagibili, ormai ad un anno e 4 mesi dalla prima forte scossa del 24 agosto 2016, ci sono le quasi 1800 ordinanze di evacuazione che, in linea di massima, interessano direttamente almeno 1300 unità abitative o sedi produttive. Con la conseguenza di vedere crescere parallelamente le famiglie e le attività costrette ad andarsene. Ma i numeri già significativi sono destinati a cambiare ancora alla luce di circa 200 sopralluoghi ancora da effettuare, con i tecnici comunali e della Protezione civile a lavorare a testa bassa e correre, nel groviglio procedurale delle schede Fast e Aedes, a fronte dell’ennesima scadenza per le domande di contributo legate alle inagibilità, ovvero quella del 31 dicembre, che sembra destinata ad essere nuovamente scavalcata.
Va ancora a rilento, nello scenario post-terremoto, proprio la presentazione delle richieste di contributi per edifici dichiarati inagibili da rimettere in sicurezza ad Ascoli. Il dato è eloquente: basti pensare che nel capoluogo, a fronte delle circa 1800 ordinanze, in base ai dati della Regione aggiornati all’inizio di dicembre, le pratiche avviate sono state solo 37. Di queste, in 3 casi c’è già stato il decreto di assegnazione del contributo, in 13 casi è stata confermata l’assegnazione in attesa di decreto, in 20 casi le pratiche sono in fase istruttoria, mentre una richiesta è stata ritirata. Più consistente il numero di domande presentate a livello provinciale, con 316 pratiche complessive. In totale, per 47 pratiche, nel Piceno, c’è già stato il decreto. Due domande, una a Montegallo e una a Cossignano, sono state respinte.
Per quel che riguarda i contributi di autonoma sistemazione, con l’erogazione che è avvenuta fino alle spettanze di settembre, il dato aggiornato della Regione è relativo al mese di ottobre, con 786 famiglie ascolane destinatarie del contributo (per un totale di 1845 persone) per un importo complessivo di 581.061,30 euro. Un dato che, comunque, è ancora in crescita, con oltre 800 famiglie richiedenti ad oggi. Nel frattempo, l’Arengo ha raccolto le adesioni di quelle famiglie che hanno avuto l’abitazione dichiarata inagibile con esito “e” o “f” per l’eventuale assegnazione dei 22 alloggi acquisiti dall’Erap proprio per i nuclei familiari sfollati. Il termine per la richiesta era quello dello scorso 30 novembre e i richiedenti sarebbero una decina.