Oltre 100 locali inutilizzati in centro, si pensa ad un’ordinanza

Via alla collaborazione per “cancellare”, in nome del decoro, le vetrine imbrattate e in balìa del degrado e le serrande abbassate, impolverate e vittime degli imbrattatori e dei vandali. Inclusi quei locali vuoti da tempo, con cartelli “affittasi” ben in vista. Una mappa, quella dei locali commerciali inutilizzati e in alcuni casi dimenticati che conta un centinaio di casi solo prendendo in considerazione una decina di zone tra vie e piazze del centro. Ma adesso, come detto, si prova a cambiare rotta. E scatta la strategia del confronto dell’Arengo con i proprietari che si ritrovano con locali e immobili trascurati e inutilizzati, per poi arrivare a tutelare l’immagine del centro storico – nell’ottica di una rivitalizzazione – anche attraverso un’ordinanza. Gli uffici comunali preposti, infatti, stanno mettendo a punto un’ordinanza con la quale – qualora si rendesse necessario – si andrebbe ad invitare chi è proprietario di uno dei locali con vetrina che si affacciano sulle vie del centro a intervenire per restituire dignità e decoro agli stessi, cancellando quegli scorci che deturpano l’immagine del cuore cittadino. E’ il momento di voltare pagina ed ecco, quindi, che la scelta dell’Amministrazione comunale va a coincidere con il passo avanti fatto anche dai commercianti della nuova associazione Wap proprio nella direzione di andare a risistemare a livello di immagine e decoro proprio quelle vetrine che attualmente sono abbandonate a se stesse tra polvere, manifesti selvaggi e trascuratezza.

La volontà dell’Arengo, con l’assessore al commercio e al centro storico Alessandro Filiaggi che proprio ieri mattina si è confrontato con alcuni rappresentanti dell’associazione Wap, ha deciso di intervenire per sensibilizzare tutti i proprietari di locali del centro che sono inutilizzati e trascurati in una prima fase attraverso dei confronti, ove possibile, per invitarli a collaborare al fine di valorizzare maggiormente sia il centro ascolano che i locali stessi. In seconda istanza, la strada ipotizzata è quella di un’ordinanza con la quale sollecitare i proprietari stessi ad intervenire per ripristinare il decoro dei loro locali con vetrine. Sia attraverso il confronto che nel caso di un ricorso all’ordinanza, l’obiettivo sarebbe quello di andare a raccogliere anche la proposta dei commercianti dell’associazione Wap di farsi avanti, anche attraverso il coinvolgimento di altre associazioni, per andare a ripulire ed abbellire quelle vetrine che si trovano in pieno centro e che devono contribuire a restituire un’immagine decorosa e attraente della zona nevralgica della città. Il percorso, quindi, potrebbe arrivare al suo traguardo con l’intesa tra Comune, proprietari e commercianti nel segno della rivitalizzazione e valorizzazione del centro storico. Percorso non facile, ma al quale non si può rinunciare se si vuole guardare avanti con ottimismo.

 

Proprio sulla scorta della problematica evidente, che salta agli occhi, abbiamo voluto andare a delineare una piccola mappa dei locali inutilizzati e, in qualche caso, anche trascurati in una decine di vie o piazze del centro storico. Ebbene, entrando nel dettaglio, il maggior numero di locali non utilizzati, con vetrine o ingressi sulla strada, si riscontra lungo corso Mazzini in tutta la sua estensione. Nel tratto da piazza Sant’Agostino fino alla chiesa del Carmine, quindi, procedendo verso est, – a seguito di una veloce mappatura su strada – risultano 26 i locali (in molti casi ex negozi) non utilizzati. Continuando l’itinerario in altre vie, tra i locali non utilizzati anche perché in attesa di essere affittati ma al momento vuoti, 7 sono in corso Trieste, 7 in corso Vittorio Emanuele, 5 sono in via D’Ancaria, 3 in via del Trivio (dall’incrocio con via Cairoli fino a piazza Roma), 7 in via Cairoli, 10 in via delle Torri (dall’incrocio con via dei Soderini a piazza Sant’Agostino), 5 in via Iannella, 2 in via Vidacilio, 1 in piazza Ventidio Basso. Per un totale di 76 locali vuoti. Se poi si va ad integrare il dato con la parte di corso Mazzini che da piazza Sant’Agostino va fino a Porta Romana, sono più di 20 i locali al piano terra “fuori uso”. E quindi, si arriva intorno ai 100 locali che poi crescono ulteriormente andando a visionare altre vie minori.

Uno dei motivi che finora hanno spinto le attività commerciali a lasciare diversi locali in centro storico è dettato anche dal fatto che i canoni di affitto, alla luce di un calo degli incassi già in atto da diverso tempo, diventano del tutto proibitivi. Ed anche in tal senso si vorrebbero stimolare i proprietari ad abbassare i canoni mensili per poter perlomeno riaprire anche locali che sono ormai inutilizzati da qualche anno. O che magari ospitano nuove attività per pochi mesi e poi tornano a svuotarsi.

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Direttore responsabile della Gazzetta di Ascoli Giornalista professionista e scrittore

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