Cantiere-edileNei giorni scorsi, a Fano, un operaio è precipitato dall’impalcatura. Questo nuovo infortunio pone una riflessione sulla situazione degli infortuni sul lavoro nella Regione Marche e nella provincia Picena nel settore delle costruzioni.

La maggioranza delle imprese edili, anelle Marche, è di piccole dimensioni; oggi operano principalmente nei lavori del cd bonus 110 e sisma.

Tanti sono i lavoratori immigrati e extra comunitari utilizzati nelle mansioni più onerose, spesso al nero, in micro imprese, in attività in subappalto, senza alcuna preparazione professionale, e formazione rispetto sai rischi presenti nel cantiere.

I morti sono stati 2 rispetto ai 3 dell’anno precedente (-33.3%); i 2 sono l’11% del totale generale (18).

Nella provincia di Ascoli  gli infortuni, sempre nello scorso anno, sono stati 210 con una crescita del 7.7% sul 2022; rappresentano il 14.7% del dato totale della provincia (1.421); mentre i mortali sono stati 1 come nell’anno 2022 (3.5% del totale).
Per Bianchini: Risulta evidente la necessità di avere più ispettori e ispezioni nel settore; oggi sono fortemente carenti le piante organiche sia dell’Ispettorato del lavoro, sia degli Spsal. È inoltre aumentato il dualismo e la confusione tra “Ispettorato” e Spsal. Anche il sistema bilaterale – Casse Edili e Ente Scuola/Cpt – dovrebbe avere un maggior ruolo nel controllo della regolarità delle imprese edili e nella formazione; in particolare il CPT per la sicurezza nei cantieri del territorio. Il Cpt ha lo scopo di analizzare la gestione della sicurezza nei cantieri della provincia per migliorare il sistema di In-Formazione dei lavoratori in merito agli aspetti base della sicurezza sul lavoro. Oggi è il subappalto a cascata quello che produce i maggiori rischi per i lavoratori. Il Governo purtroppo ha altre idee; con la riforma del codice degli appalti ha di fatto scardinato il sistema sicurezza in edilizia. Altre criticità riscontrate nel comparto: il mancato rispetto del Contratto nazionale, di quello integrativo provinciale e le norme di tutela sulla sicurezza sul lavoro. La tragedia di Firenze, dei giorni scorsi, è solo la punta più eclatante di una situazione estremamente complessa presente nel mondo delle costruzioni.

Oltre alle parole di cordoglio occorrono atti e provvedimenti forti e stringenti in materia di salute e sicurezza. È necessario aggredire gli aspetti strutturali per i quali si verificano gli incidenti altrimenti difficilmente diminuiranno i morti sul lavoro. Il Quarto decreto sul Pnrr evidenzia l’assenza di una strategia sulla prevenzione, mancano ancora una volta i decreti attuativi del D.lgs. n.81/2008; non c’è traccia di eliminazione degli appalti a cascata; e della necessaria parità di trattamento economico e normativo tra lavori pubblici e privati.

La cd “patente a credito” è cosa diversa dalla “patente a punti” chiesta da più parti e presenta diversi aspetti critici: “Sul meccanismo di perdita-riacquisizione di crediti; sugli obblighi formativi; sulla mancanza di un vincolo di ripristino delle condizioni di sicurezza; per l’applicazione al solo settore edile”. La riforma del Codice degli appalti ha liberalizzato il sistema del subappalto a cascata, le norme sui contratti applicati tra azienda capofila e quelle dei subappalti.  Per Bianchini Siamo difronte ad una giungla contrattuale nella filiera edile dove non ci sono più responsabilità, vincoli e norme in materia di sicurezza.

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