Verrà presentato domani, sabato 20 gennaio alle 17 nella Sala De Carolis e Ferri di Palazzo Arengo “La Pagina Svelata”,il primo saggio di storia dell’arte dell’ascolana Flavia Guerrieri. A dialogare con l’autrice, Carlo Bachetti Doria, curatore e docente di Storia dell’Arte contemporanea alla Scuola di Architettura e Design dell’Università di Camerino e all’Accademia Poliarte Rainbow di Ancona. «L’ arte per me è poter evadere grazie a vere emozioni. ILa pagina svelata saggio di Flavia Guerrieril mio è un po’ un libro di filosofia, infatti prende in analisi una categoria importantissima e un’aspetto dell’ arte spesso trascurato, il significato. I quadri dal mio punto di vista sono come persone, puoi stare ad elencarne per ore le qualità, ma non li conosci veramente finché non ne capisci il significato». Edita da Capponi Editore, “La Pagina Svelata. Il libro nella storia dell’arte” è una ricerca semiotica e storico-artistica sul libro nella pittura dell’età moderna (dal Quattrocento all’Ottocento), con qualche
incursione nel contemporaneo, derivata dalle categorie prese in prestito dalla semiologa Corrain, dal filosofo Heidegger e dal massmediologo McLuhan. Tale tematica ha ispirato anche la ricerca figurativa dell’artista, che progetta un “Autoritratto con libro”, un omaggio alla personificazione di una Sofia che ha iniziato a esistere nei documenti pittorici e letterari solo a partire dalla tarda modernità, grazie alla nascita dei gender studies, e che mette al centro dell’attenzione una donna comune dedita agli studia humanitatis.  La tematica figurativa del libro, che raggiunge il suo apice nel Rinascimento con l’invenzione della stampa, ha una vita longeva: si è infatti diffusa anche nella contemporaneità, omaggiata da numerosi pittori del Novecento, come ad esempio Matisse. L’artista si è appassionata a questo tema studiando a lungo l’iconografia del libro nell’età moderna attraverso l’approccio della semiotica del visibile, focalizzando la sua attenzione sull’evoluzione del gesto e dell’elemento spaziale nelle opere d’arte. Dall’arte religiosa, dove il libro era associato alla Madonna o ai Santi, fino alle politiche di potere delle famiglie più ricche presenti nei ritratti di commissione cinquecenteschi, il libro si è evoluto, fino a diventare nella contemporaneità un mezzo del pensiero e un modo universale di diffondere la cultura. Cosa ne è stato del libro nella pittura fiamminga di Memling? Perché nelle Vanitas compaiono volumi accanto a teschi e fiori appassiti? La lettura nell’Ottocento era solo puro intrattenimento o massima espressione creativa? Questo testo tenta di rispondere a molteplici quesiti per riportare il lettore verso un mondo, quello delle immagini che raccontano, ma soprattutto verso il libro. Il saggio ripercorre attraverso uno sguardo semiotico le principali rappresentazioni del libro nell’età moderna, che testimoniano l’evoluzione dell’arte della lettura. Da simulacri di verità, a mezzi di autoriflessione o strumenti di indagine creativa e anarchica, I libri ci propongono da sempre molteplici visioni. Accade quindi che in una pagina svelata, traccia del passaggio di molti, si nasconda una libertà di creare, una capacità di sentire, o una visione del mondo. Altre volte, troviamo semplicemente noi stessi.

LA BIOGRAFIA DELL’AUTRICE
Classe 1991, Flavia Guerrieri è nata ad Ascoli Piceno. Dopo aver conseguito una laurea triennale in Anatomia artistica con una tesi dal titolo “Il corpo tra anatomia e architettura. Modelli antropometrici rinascimentali” presso l’Accademia di Belle Arti di Roma con votazione 110/110, si è laureata con votazione 110 e lode in Storia dell’arte presso Alma Mater Studiorum di Bologna con tesi sperimentale in “Semiotica del visibile” risultata finalista presso il Premio Internazionale Mario Luzi 2020/2021 come miglior tesi magistrale. Ha seguito un corso di perfezionamento CLIL (Content and Language Integrated Learning) per l’insegnamento di contenuti disciplinari in lingua inglese, con tesi in Basi cognitive, motivazionali, sociali nei processi dell’apprendimento dal titolo: “Apprendimento e inibizione: l’arte come libertà
incondizionata di espressione simbolica. Per una didattica dell’arte in età evolutiva”. Flavia Guerrieri è stata inoltre borsista Erasmus presso la Bauhaus Universität in Germania, una scuola di arte e design che tra il 1919 e il 1933 fu punto di riferimento per tutti I movimenti d’innovazione europei nel campo dell’arte e legata in modo cruciale al dibattito novecentesco tra tecnologia e cultura, e ha
sempre esercitato la creatività nel settore estetico. Da sempre con una grande passione per la pittura, Flavia è un’artista a tutto tondo che ama spaziare nelle diverse arti. Suoi numerosi dipinti e quadri, come “L’autoritratto con libro”, “Vortex”, “Tide”, “Hurt”, “Born”, che hanno riscosso un grande successo, registrando anche sold out nel suo e-commerce dedicato. Cliccatissima anche la sezione intitolata “La lente dell’arte” presente sul sito https://flaviaguerrieri.it/ una rubrica in cui l’autrice tenta di guardare e trattare l’arte attraverso una lente al rovescio.

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