CDA CONSORZIO VINI PICENI

Simone Capecci, presidente Consorzio tutela vini piceni

Simone Capecci, presidente Consorzio tutela vini piceni

È Simone Capecci, 52 anni, titolare della cantina omonima a Ripatransone, il nuovo presidente del Consorzio di Tutela Vini Piceni. Succede a Giorgio Savini, che ha svolto il medesimo incarico per due mandati e che ha deciso di non ricandidarsi. Durerà in carica tre anni ed è stato eletto nella prima convocazione utile dal nuovo Consiglio di amministrazione, composto dai seguenti membri: Marianna Velenosi Velenosi srl – Ascoli Piceno, Omar Traini Scac – Castignano (AP), Giovanni Vagnoni Le Caniette Ripatransone (AP), Adriano Lorenzi Collevite – Monsampolo del Tronto (AP), Quinto Fausti Tenuta De Angelis – Castel di Lama (AP), Stefano Acciarri Cantina Sociale dei Colli Ripani – Ripatransone (AP), Francesca Pantaleone Az.Agr. Pantaleone – Ascoli Piceno, Andrea Carfagna Terre Cortesi Moncaro – Montecarotto (AN),
Michele Di Ruscio Terra Fageto – Pedaso (FM), Emanuele Colletta Clara Marcelli – Castorano (AP), Simone Capecci Cantina Simone Capecci – Ripatransone (AP).

“Sono onorato di un incarico di grande prestigio ma anche di grande responsabilità. – ha dichiarato il presidente Simone Capecci dopo la sua elezione all’unanimità – Sento in primo luogo il dovere di ringraziare il mio predecessore che si è distinto per l’oculata gestione del bilancio e per la passione, l’equilibrio e la capacità di coinvolgere tutti senza distinzioni, né territoriali, né di comparto. Il nostro è un mondo fatto di imprenditori seri, onesti, affidabili, dediti al lavoro, ma non sempre inclini a fare gruppo, a quella solidarietà di corpo che qualche volta sarebbe molto preziosa. Per questo ho al mio fianco un cda composto da rappresentanti di grande spessore personale ed imprenditoriale e che rappresentano tutte le anime di questo Consorzio. Questo è un grande segnale – continua il neo presidente – che nel nostro Consorzio hanno pari dignità le grandi cooperative, chi esporta in tutto il mondo ed ha un marchio noto ed affermato, fino alla piccola impresa.
Vorrei trascinare tutti nel mio sogno di dare forza e riconoscibilità al nostro territorio dal quale, ricordo, proviene quasi il 60 % della produzione viticola regionale. Proprio perché il Piceno ha un territorio pitturato dalle vigne, tra i programmi del mio gruppo c’è
proprio quella di caratterizzare il paesaggio viticolo, proporre nuovi dettami per coloro che impiantano nuove vigne o che curano la manutenzione di quelle in produzione. Consci della nostra bellezza, perseguiremo la politica voluta dal nostro assessore regionale
sull’enoturismo, proponendo una apposita commissione di studio, visto che l’accoglienza può essere un punto di svolta per molti nostri imprenditori. Inoltre, vorremmo investire sull’istituzione della “banca del vino” una sorta di caveau ove conservare, a futura memoria, tutte le bottiglie delle annate delle nostre doc e docg, debitamente custodite e catalogate, al fine di non disperdere un capitale dal valore simbolico immenso e che potrà testimoniare ai posteri il pregio delle produzioni e l’impegno dei nostri imprenditori. Non da ultimo occorrerà coinvolgere tutta la compagine sociale nello studiare nuove forme per la commercializzazione dei nostri prodotti, di grande pregio ma non sempre compiutamente conosciuti, attraverso esplorazioni di mercato collettive, soprattutto in ambito nazionale e comunitario, invece di lasciare l’iniziativa solitaria e spesso poco producente per le aziende singole. In questo contesto, doverosamente, occorrerà una riflessione sui nostri disciplinari, in particolare in quelli che contengono il vitigno autoctono “Pecorino” e per il nostro Rosso Piceno, prodotti notoriamente di punta, quest’ultimo salito alle cronache per la questione “Montepulciano “in etichetta, principio che abbiamo intenzione di difendere fino in fondo. Insomma, da oggi voglio coinvolgere tutti in questa avventura, difficile, talvolta aspra ma motivante, al termine della quale auspico che insieme potremo avere occhi diversi con cui guardare il nostro mondo”. Il Consorzio Vini Piceni nasce nel 2002, con l’obiettivo di valorizzare la produzione enologica del Piceno che, negli ultimi anni, ha raggiunto numeri e risultati importanti. Ad oggi, la realtà del
Consorzio è composta da 57 soci, tra aziende agricole e cantine picene, per un totale di circa 700 viticoltori coinvolti, e può vantare un vino DOCG, l’Offida, il DOCG più diffuso delle Marche, nelle tipologie Pecorino, Passerina e Rosso, e tre vini DOP, cioè il Rosso Piceno (anche nella tipologia Superiore), il rosso maggiormente prodotto nella regione, il Falerio (anche nella tipologia Pecorino) ed il Terre di Offida nelle versioni Passerina Spumante e Passito. Nell’anno appena trascorso sono state circa 7,5 milioni le bottiglie prodotte.

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