zona industrialePiceno Consind  ha approvato il progetto definitivo per rendere potabile l’acqua della falda che si trova in zona industriale e poi proporre alla Ciip di metterla al servizio di industrie e abitazioni civili. Un intervento che potrebbe servire, secondo il consorzio per l’industrializzazione, come ulteriore soluzione integrativa per tamponare l’emergenza idrica che ormai quasi sistematicamente interessa il territorio ascolano. Un problema aggravato dai danni provocati dal sisma all’acquedotto principale, con la Ciip che è dovuta ricorrere all’attivazione dell’impianto di soccorso di Castel Trosino per continuare a garantire il servizio alla comunità. Ora l’intenzione del Consind sarebbe quella di sottoporre ad Ato e Ciip, i riferimento del servizio idrico integrato, la possibilità di ricorrere alle strutture già presenti, ovvero l’ex impianto della Cartiera, dismesso da anni, e la trincea drenante sulla falda acquifera presente sempre in zona industriale, andando poi a realizzare un impianto di potabilizzazione. Lla società specializzata che ha definito il progetto ha quantificato l’investimento in 3,5 milioni di euro. Si prevede, in pratica, la potabilizzazione dell’acqua proveniente dalla falda in zona industriale e rimettendo in campo, come detto, i due impianti in zona industriali rimasti inutilizzati, o quasi, per anni. L’impianto di potabilizzazione idrica che si intenderebbe realizzare  in zona industriale, sulla base del progetto ora approvato, con un lievissimo trattamento per rendere l’acqua potabile (facendo riferimento alle analisi effettuate per definirne le caratteristiche) e uno stabilizzatore, potrebbe servire secondo le stime del Consind circa 25mila abitanti, con una portata d’acqua annua di 2 milioni e 800mila litri, in grado di soddisfare sia le esigenze industriali che quelle abitative fino a Castel di Lama.

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