Discarica GetaL’inchiesta della direzione distrettuale antimafia di Ancona su presunti traffici illeciti nella gestione dei rifiuti e che ha coinvolto anche alcuni esponenti politici locali di rilievo tra i 21 indagati, ha creato delle ripercussioni sia nel mondo politico che in quello imprenditoriale del Piceno. A distanza di quattro giorni,. la Geta, azienda ascolana finita al centro dell’indagine, attraverso i propri avvocati ha diffuso una nota per fornire la propria versione dei fatti. 

«Giustizia ad orologeria – si legge nel comunicato a firma degli avvocati Mauro Gionni e Massimo Comini per conto dei propri assistiti -. Il fascicolo giace da oltre un anno, fermo, e invece che avviarsi all’archiviazione, come aveva suggerito il Giudice, ricompare proprio quando ci sono decisioni amministrative da prendere.

Il Giudice per  le Indagini preliminari, poi, circa un anno fa, aveva scritto che l’accusa era infondata ed aveva rigettato le richieste della Procura che aveva fatto ricorso al Tribunale di Ancona . Anche i Giudici del Tribunale avevano certificato le stesse conclusioni: non c’è traffico illecito  di rifiuti.

Per questo tale resurrezione, dopo oltre un anno dai provvedimenti assunti dal GIP e dal Tribunale di Ancona, lascia più di qualche dubbio. Geta dimostrerà la sua innocenza, così come lo faranno i suoi dipendenti, da tali accuse infondate e diffamatorie. Ma nel frattempo questa vergognosa ed odiosa  campagna mediatica li sta già condannando prima di processarli. E quando saranno assolti nessuno potrà più riparare il danno già fatto alle persone ed alle aziende coinvolte.

Nessun favore è stato ricevuto dalla politica e nulla è stato pagato, né a politici né a pubblici ufficiali. La GETA è sottoposta a controlli costanti da parte delle Pubbliche Autorità che non hanno mai rinvenuto alcun traffico illecito. La Procura di Ancona ha solo teoremi senza prove. Abbiamo sollecitato  controlli di ogni tipo sulla discarica, compreso quelli sulla radioattività ,  proprio per porre all’evidenza, che non c’è nulla di irregolare . La Procura  non lo ha fatto . Per questo non c’è timore per il futuro, perché le prove della innocenza sono li, basta verificare. Non c’è un solo campionamento che dimostri irregolarità o   contaminazione.

Le autorizzazioni avute dalla GETA riguardano diverse Amministrazioni pubbliche ed i loro funzionari, oltre agli Enti preposti ai controlli, che si sono succeduti in venti anni, peraltro con diverso orientamento politico. 

Nessuna sponsorizzazione è stata fatta per scopi diversi da quelli di liberalità. La GETA, come fanno tantissime altre società,  ha sempre sostenuto  le società sportive che fanno fare sport ai giovani, sport amatoriali, corse ed altro che sono il seguito di una strategia filantropica, iniziata dal  fondatore della società, il compianto Cav. Ivo Brandimarte  e proseguita, nello spirito della continuità e del ricordo, dai  suoi successori, che anzi si è estesa  con donazioni di macchinari all’ospedale .

La GETA, da quasi 10 anni, è certificata ISO 14001: ha, cioè,  una certificazione di qualità ambientale che  viene attribuita, e mantenuta, solo a seguito di periodici controlli che vengono fatti per più giorni, ed anche settimane, ogni anno da  un organo esterno nazionale che verifica con attenzione e precisione il rispetto di ogni parametro normativo del settore.

Non solo. La GETA ha da tempo sottoscritto una polizza di Responsabilità Civile per danni da inquinamento. Mai usata per assenza di problemi ambientali . Ebbene, come è ovvio, anche la  compagnia ha fatto , e fa costantemente,  controlli periodici con estrema precisione, poiché è nel loro interesse che tutto funzioni per il meglio e quindi di non dover poi risarcire . Per non parlare poi dei controlli fatti da laboratori esterni, dentro e fuori la discarica, su aria,  terra e acque, senza mai riscontrare alcuna anomalia».

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Vice direttore della Gazzetta di Ascoli - Giornalista

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