«È stata una testimonianza molto importanti perchè ha fatto sì che parte degli indizi su cui si fonda l’accusa siano stati clamorosamente smentiti e sgonfiati». Gli avvocati Tommaso Pietropaolo e Francesco Voltattorni, difensori di Leopoldo Wick – l’infermiere della Rsa di Offida accusato di aver procurato la morte di otto anziani e del tentato omicidio di altri quattro ospiti della struttura – ritengono di aver assestato un altro colpo decisivo all’impianto accusatorio messo in piedi dalla Procura di Ascoli. Nel corso dell’udienza che si è svolta ieri mattina davanti ai giudici della corte d’assise di Macerata dove si sta svolgendo il processo, è stata sentita come testimone indicata dalla difesa, la dottoressa Giovanna Picciotti, direttore del distretto sanitario di Ascoli che, dati alla mano,ha riferito che, tra il 2017 e il 2019, che nella Rsa di Offida non c’è stato nessun incremento anomalo di morti e il numero superiore dei decessi registrato nella struttura rispetto a quello delle altre due case di riposo gestite dall’Asur nel distretto sanitario di Ascoli, derivava dalla diversificazione delle tipologie di degenti ricoverati nelle Rsa, frutto anche delle scelte di politica sanitaria operate. Ad Offida, infatti, avendo la possibilità di avere a disposizione in maniera continuitiva della guardia medica e del presidio Potes, essendo maggiormente in grado di far fronte ad eventuale emergenze, è stato deciso di destinarlo agli anziani con gravi patologie e quindi chi una più altra probabilità di mortalità.
Dopo la dottoressa Picciotti, è stato ascoltato come testimone della difesa anche Cesare Milani, fino allo scorso 31 dicembre direttore generale dell’Area vasta 5, che ha riferito anch’egli in ordine al numero dei decessi riscontrati nella struttura e sulle scelte sanitarie riguardanti le case di riposo. In apertura di udienza, i difesori di Leopoldo Wick avevano comunicato l’impossibilità, in questo momento, del loro assistito di testimoniare davanti ai giudici a cause delle sue condizioni psicofisiche ma che lo farà nelle prossime udienze, non appena il suo stato di salute lo consentirà.
