325E3E3F-13EA-4135-A547-5EC75F8F3A79Arriva ad Arquata, per i cinque anni dal sisma del 2016, il pluripremiato spettacolo di Giorgio Felicetti LA Terra Tremano. Sarà una versione speciale, in data unica, riscritta per il pubblico di Arquata, con la partecipazione straordinaria della cantante ed attrice Frida Neri

 Se c’è una vera storia comune del nostro Paese è storia di terremotati, l’Italia, lo sappiamo è terra “in moto” da sempre, da sud a nord: Belìce, Friuli, Irpinia, Marche e Umbria, Molise, L’Aquila, Emilia Romagna. Ma è sul più forte e intenso terremoto della storia recente, quello del 2016, che la narrazione dello spettacolo prende la sua forza dirompente. Per qualcuno magari quanto accaduto nel 2016 si è trattato solo di cronaca, ormai sbiadita, dimenticata, cancellata dall’emergenza della pandemia da Covid. Ma chi ha vissuto quel terremoto devastante, sa che è un trauma gigantesco, ancora da risolvere.

Ancora di più oggi, a distanza di cinque anni, quando ormai l’attenzione mediatica si è spenta, rimane fortissimo il disagio di queste popolazioni all’interno del cratere sismico.

In realtà, questo era ed è tuttora un paesaggio bellissimo, qualcuno lo chiama il Tibet d’Italia, con i borghi tra i più belli al mondo. Ora paesi devastati è vero, ma tra questa gente si sente la disperata voglia di ricostruire, di ricominciare. Anche in mezzo a questo fortissimo disagio.

11B170D6-A1E3-4AF6-A81A-54D693BD8B64Ed io, da un palcoscenico improvvisato, in mezzo al paese da ricostruire, cerco di dar voce a tutta questa gente rimasta ammutolita: sono personaggi a testa in giù: un pastore di Amatrice che vive sotto le stelle, un giovane padre di Arquata che vive sopra la faglia, un vecchio montanaro costretto a vedere il mare da una roulotte, uomini donne in fuga dai loro paesi, i bambini di Pescara del Tronto, tutte voci strappate da questi luoghi bellissimi.

Ne viene fuori una specie di urlo potente, un’invocazione, una preghiera, una lettera aperta, scritta proprio con le lacrime e la forza di chi, nonostante tutto, resta ancora aggrappato alla sua terra.

Per questa serata speciale abbiamo voluto in scena il canto evocativo e primordiale di Frida Neri, che moltiplicando la sua voce per quante sono state le vittime di quella notte tremenda, farà da coro greco a tutta la narrazione.

Il progetto per lo spettacolo è nato subito dopo il sisma del 2016, sono venuto qui, nei luoghi della devastazione. Il primo lavoro è stato quello dell’ascolto di tante persone che hanno vissuto il terremoto. Ho incontrato i protagonisti della tragedia. Ho raccolto testimonianze e racconti in diretta dai luoghi dove vivevano gli “sfollati”, gli “spaesati” trasferiti a forza in hotel, camping, container.        

E’ la storia di tante vite cambiate, per sempre. Così come il paesaggio, umano. Ho scritto un testo teatrale, quindi allestito lo spettacolo, che ha debuttato in anteprima a Milano, poi ha girato nei teatri, e poi nei luoghi del cratere sismico, compreso l’epicentro dell’ottobre 2016:

Visso, Castelsantangelo, Ussita, Campi di Norcia.

Abbiamo coinvolto le popolazioni residenti e resistenti, per cercare di elaborare insieme questo lutto enorme, collettivo, e per capire insieme com’è cambiato, e come cambierà ancora il paesaggio umano ed ambientale nel centro Italia, dopo il sisma.

Per far questo, dovevamo entrare delle comunità rimaste.

E domenica, saremo proprio nell’epicentro marchigiano del lutto da sisma: nel cuore di Arquata del Tronto. Sarà per tutti me compreso, credo, un momento di forti emozioni, perché per avvicinarsi e toccare cuori feriti, non basta essere attori, ci vuole perizia da chirurgo e molta sapienza umana, capacità di “parlare” a questi cuori feriti. Nello spettacolo io cerco di rappresentare tutti i loro sentimenti, le loro emozioni: sconcerto, rabbia, disillusione, speranza, paura, gioia, spaesamento, smarrimento, realismo, voglia di andare comunque avanti.

Qui torniamo veramente al senso più antico del teatro, a quel rito primordiale, a quel senso vero di una comunità che si ritrova per ascoltare la propria storia, il proprio destino, per l’elaborazione del lutto e del proprio dolore; è una vera catarsi collettiva.

Il pubblico di Arquata conosce il lutto, conosce la morte da terremoto, 51 sono le vittime del 2016, la totalità dell’intero territorio marchigiano, la reazione e la commozione saranno molto forti, ma alla fine, come ogni volta, si scioglie tutto in un grande abbraccio liberatorio, sarà per tutti, come un viaggio alla casa bella della vita di prima.

C’è forte adesso, la voglia di andare avanti, oltre le macerie. Oltre la rabbia. In questi luoghi dell’Appennino, nel centro dell’Italia, in mezzo e sopra la natura, si può vivere, perché è bellissimo.Ma è urgente e necessario scegliere come farlo. Allora noi diciamo che è il tempo di raccontare questa storia. Perché riguarda tutti noi. Nessuno escluso. Questo bisognerebbe ricordarlo bene: i terremoti in Italia non riguardano solo chi li ha già vissuti.

LA TERRA TREMANO ad Arquata, fa parte del progetto “I Borghi Incantati – MarcheInVita”, promosso da Regione Marche, Mibact, Amat, Comune di Arquata, Pro Loco di Arquata.

L’ingresso allo spettacolo è gratuito. Per prenotazioni ed informazioni:

T. 347 3665927. Mail: infoproloco@gmail.com

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