soldiE’ di circa 300mila euro la somma non pagata da cittadini ascolani all’Arengo per Imu e Ici arretrate con ingiunzioni tra marzo e maggio del 2020 sospese per la pandemia. Una somma che va oltre i 200mila euro previsti, in tal senso, in bilancio, con l’Amministrazione comunale che ha dovuto, di fatto, stoppare tutta l’azione di contrasto ai fenomeni di evasione ed elusione fiscale attenendosi alle disposizioni governative per lo stato di emergenza per il Covid. In questo periodo di “congelamento” di tutti i pagamenti sul fronte delle ingiunzioni per debiti tributari, in ogni caso, pur sospendendo l’attività di riscossione coattiva, già piuttosto complessa, l’ufficio tributi ha continuato doverosamente a verificare ed accertare le posizioni dei contribuenti, pur senza proseguire nella fase della notifica degli atti. Nel 2020, sul fronte delle sospensioni per i pagamenti dei decreti ingiuntivi e le riscossioni coattive, un primo stop era arrivato fino al 31 maggio 2020. Poi c’era stato uno slittamento dei termini al 31 agosto, seguito da una proroga al 15 ottobre – decreto dopo decreto – fino ad arrivare alla fine di dicembre 2020. E sono emerse posizioni fiscalmente irregolari, sul fronte di Imu e Ici arretrate, per 303mila euro circa. Una somma che, appena possibile, verrà richiesta ai cittadini in debito da questo punto di vista, al fine di sanare le loro posizioni.

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