Delibera progetto centro storico-8

La valorizzazione di 3 aree con diverse vocazioni e destinazioni e un sistema di housing sociale diffuso sono gli ingredienti principali della ricetta dell’Arengo per rivitalizzare il centro storico ascolano.  Indicazioni e interventi programmati e inseriti ora ufficialmente nel programma di mandato dell’Arengo, per volontà del sindaco Fioravanti, con l’obiettivo di ripopolare  e rendere più attrattivo il cuore della città. Si tratta, di fatto, del complesso di azioni inserite nel progetto denominato “Forme dell’abitare” che è in corsa per ottenere finanziamenti governativi (a fronte di investimenti pubblici e privati previsti per 120 milioni di euro) attraverso il Programma nazionale per la qualità dell’abitare, con una risposta prevista entro giugno, o in alternativa con il Recovery fund o finanziamenti alternativi.

Il maxi-progetto messo in campo dal sindaco Fioravanti per il rilancio del centro storico, si basa, come detto, su investimenti sull’housing sociale e la creazione di 3 aree di sviluppo culturali, ambientali-turistiche e di formazione, servizi e ricerca per creare nuova occupazione. La prima area, nella parte a nord ovest del centro, è quella di valenza culturale. Un’area al momento  poco frequentata dai flussi turistici e  poco abitata, con la presenza del Museo della ceramica, della biblioteca e di laboratori artistici. In questa zona si prevedono gli interventi sulle ex caserme dei carabinieri e dei vigili del fuoco, sulla riconfigurazione dello spazio di piazza San Tommaso e sul recupero di Palazzo Cornacchietto. La seconda area, destinata a verde, servizi e tempo libero, è stata individuata nella parte a nord est del centro e si caratterizza per la presenza di palazzi storici significativi e ampi spazi verdi collegati col fiume. E in questa zona prevedono insediamenti, all’interno di Palazzo Saladini Pilastri, degli uffici comunali per le politiche sociali, attività legate al terzo settore, di residenze sociali, spazi educativi, servizi sanitari e un hotel anche per persone con disabilità, oltre a laboratori del verde per valorizzare come parco pubblico l’area esterna dello stesso Palazzo Saladini Pilastri.  La terza area, sul lato sud, è, invece, quella incentrata su formazione, ricerca e innovazione e include edifici scolastici e universitari. E qui si ipotizza l’ampliamento dell’offerta accademica affiancata da laboratori dedicati alla sperimentazione e alla ricerca e da spazi residenziali in co-housing sia per giovani studenti che per anziani nell’ex convento di San Domenico, da ristrutturare.  

 

 

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