consind_palazzoPiceno Consind avvia un percorso per andare a recuperare gli immobili e le aree industriali inutilizzate da tempo – che da un censimento effettuato risultano essere 99  –  per poterle mettere a disposizione di potenziali investitori. Si tratta di un’azione che il Consorzio per l’industrializzazione ha deciso di mettere in campo, formalizzando anche un incarico di assistenza e consulenza ad un avvocato esperto in materia, utilizzando la possibilità concessa da una specifica normativa, la legge 448 del 1998, per la riacquisizione di aree e immobili inutilizzati. Una strada che si intende percorrere proprio a fronte della presenza di circa 99 capannoni non utilizzati, di cui ben 49 capannoni sono destinati ad attività produttive, 22 sono a destinazione produttiva o commerciale, 18 sono utilizzabili per attività nel settore servizi, 5 sono per servizi produttivi o di autoporto (aree per veicoli da trasporto e logistica), 2 sono per servizi comprensoriali, 2 per attività sportive con verde attrezzato e 1 per impianti tecnologici.  Il Consorzio per l’industrializzazione, con l’assistenza dell’avvocato appositamente incaricato, intende percorrere la strada del riacquisto, dopo l’effettuazione di una stima ufficiale, dei capannoni o delle aree ormai da tempo inutilizzate o addirittura abbandonate per poter ampliare le possibilità di interessamento da parte di potenziali investitori. Nel frattempo, ci sono 6 aree immediatamente disponibili, di proprietà di Piceno Consind: si tratta di 24mila metri quadrati disponibili nell’area tra Marino e l’ex Ahlstrom, due aree rispettivamente di 60mila e 26mila metri quadrati nella zona Campolungo-ex Marini, altri 8mila metri quadrati a Campolungo, 16mila a Maltignano (area ex Roccatani) e altri 163mila a Force (aree San Salvatore e Sabotino).

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