salaria trisungo arquata 3C’è il rischio di un rallentamento per la ripresa dei lavori – dopo l’aggiudicazione dell’appalto a una nuova impresa – per il completamento del tratto Acquasanta Terme-Trisungo sulla Salaria. L’Anas si è trovata, infatti, di fronte ad un duplice ricorso ai Tar di Ancona e Roma, anche se, al momento, non c’è stato alcuno stop delle procedure da parte dei giudici amministrativi. Uno dei due ricorsi è quello presentato dal curatore fallimentare della società Carena (la ditta che aveva avviato i lavori per poi essere costretta affermarsi) che chiedeva l’annullamento del provvedimento dell’Anas di intimazione dello sgombero dell’area del cantiere: ricorso respinto dal tribunale amministrativo marchigiano per difetto di giurisdizione.  Il secondo ricorso, invece, è stato presentato da un’impresa che, non invitata a partecipare, ha richiesto l’annullamento delle procedure di gara che hanno portato alla nuova aggiudicazione dei lavori, ritenendole non corrette. In quest’ultimo caso, il Tar laziale ha respinto la richiesta di sospensione delle procedure di appalto, riservandosi un approfondimento nel merito nella seduta fissata per il prossimo 26 maggio.

Sul fronte della gara per riappaltare i lavori sulla Salaria, tra Acquasanta Terme e Trisungo di Arquata, dopo il fallimento dell’impresa Carena che se li era aggiudicati, l’Anas è riuscita nello scorso mese di gennaio, dopo 14 mesi di attesa, a disincagliare l’importante cantiere dalla fase di stallo. Si è infatti aggiudicato l’appalto all’impresa Salc spa del Gruppo Ics. Dopo l’aggiudicazione, però, come detto, un’impresa non invitata a partecipare alla gara ha presentato ricorso al Tar del Lazio per richiedere l’annullamento, previa sospensione dell’efficacia, delle procedure negoziate effettuate dall’Anas per l’aggiudicazione del riappalto. Il tribunale amministrativo romano ha respinto la richiesta di sospensione delle procedure, non rinvenendone i presupposti, e si è riservato di approfondire la questione nel merito nell’udienza fissata per il prossimo 26 maggio. A questo punto, quindi, l’Anas potrebbe sulla carta procedere con la consegna del cantiere – previo sgombero – alla ditta che si è aggiudicata l’appalto. In attesa, poi, del pronunciamento nel merito del Tar.

Share Post
No comments

LEAVE A COMMENT