ospedale-mazzoniBrutta disavventura per una ascolana che nei giorni scorsi si è vista recapitare a casa una lettera dell’avvocato della società che ha in gestione i parcheggi del Mazzoni con la quale le è stato intimato il termine perentorio di 7 giorni per regolarizzare la posizione. Cosa che la signora vorrebbe anche fare, se non fosse però che la somma richiesta appare decisamente sporopositata rispetto al dovuto: ben 155 euro a fronte di un 1,20 per un’ora di sosta non pagata.  Nella lettera dell’avvocato appartenente ad uno studio legale di Napoli, vengono ripercorse tutte le varie tappe della vicenda. Ovvero che a dicembre dello scorso anno la targa dell’autovettura della donna viene fotografata all’ingresso del parcheggio e poi anche all’uscita quando la stessa auto era stata ripresa mentre «usciva con modalità non consentite dal parcheggio», così come si legge nel sollecito di pagamento. In verità, la proprietaria dell’auto, dopo essersi recata in ospedale per una visita, al momento di ripartire, aveva smarrito il ticket d’ingresso per poter pgare  la sosta e non trovando nessun addetto a cui poter chiedere aiuto, ha trovato il modo per uscire dal parcheggio. A distanza di un paio di mesi, viene recapitata la lettera per il recupero del credito ma maggiorato di cento volte. Nel sollecito viene spiegato che 90 euro sono dovuti a titolo di penale per aver violato «l’articolo 7 del regolamento di parcheggio» ai quali si aggiungo 15 euro per la gestione della pratica e 50 euro per le spese legali. Il tutto entro sette giorni. Sebbene anche la donna ritiega di essere in torto e sin da subito si è detta disposta a provvedere al pagamento, quello che non accetta è che venga richiesta una cifra di cento volte superiore a quanto avrebbe dovuto pagare se solo non avesse smarrito il biglietto d’ingresso.

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Vice direttore della Gazzetta di Ascoli - Giornalista

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