piazza del popolo1Ascoli adesso prova a diventare la città del cinema nelle Marche. La strategia dell’Arengo parla chiaro: dopo la conferma dell’arrivo in città, da marzo, della troupe del regista Piccioni per il nuovo film con Riccardo Scamarcio, adesso si  punta convinzione su un progetto complessivo per  fare del capoluogo piceno un polo attrattivo molto importante per il settore cinematografico. In questa direzione, l’ulteriore passo avanti compiuto è quello di  approvare, in giunta,  un regolamento ad hoc per accogliere produzioni cinematografiche (ma anche televisive e di video per il web) di livello nazionale e internazionale e poter anche erogare contributi nel rispetto delle normative europee in materia. Un obiettivo importante che, nelle intenzioni dell’Amministrazione comunale, si intenderebbe affiancare con l’attivazione di attività formative a livello universitario come una scuola di cinema e una di scultura, in sinergia con le Accademie delle belle arti di Macerata e L’Aquila.

 

Dopo l’iniziativa voluta dal sindaco Fioravanti e dall’assessore regionale  Giorgia Latini che consentirà di girare ad Ascoli il nuovo film del regista Giuseppe Piccioni, con Riccardo Scamarcio protagonista, adesso l’Arengo ha deciso di trasformare il capoluogo piceno in una sorta di città del cinema nelle Marche, diventando un punto di riferimento per le produzioni cinematografiche. Il nuovo regolamento, messo a punto su proposta dell’assessore alla cultura Donatella Ferretti in condivisione col sindaco, definisce ora tutte le modalità per la valutazione delle eventuali proposte cinematografiche per l’ambientazione ad Ascoli. L’Arengo, infatti, richiederà obbligatoriamente tutta una serie di informazioni, dal soggetto alla sceneggiatura ai protagonisti, al budget complessivo previsto per la produzione ed altro ancora. In base a questi parametri si deciderà, quindi, se accogliere o meno le eventuali proposte. Il regolamento, inoltre, consentirà anche di erogare contributi alle produzioni per evitare, come già avvenuto in passato, di perdere occasioni importanti per ospitare set cinematografici di un certo rilievo.

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