terremoto-pescaraPescara del Tronto  non potrà essere ricostruita dove era fino a quel tragico 24 agosto del 2016 e, fino ad ora, erano stati individuati due i siti su cui ricostruire la frazione di Arquata. Ma entrambe le soluzioni non erano state accolte con entusiasmo da chi in quei luoghi ci è nato e ci viveva. Ora, però, spunta una terza ipotesi che potrebbe essere quella in grado di mettere d’accordo tutti: associazioni di cittadini, amministrazione comunale, tecnici e progettisti. Con il passare dei giorni, si sta concretizzando sempre più l’idea che Pescara possa rinascere a ridosso della ex strada provinciale, a monte rispetto all’agglomerato di un tempo, dove anche gli studi del sottosuolo hanno rivelato l’idoneità del nuovo sito. Se, questa ultima ipotesi dovesse concretizzarsi, automaticamente verrebbero a decadere le altre due su cui fino ad ora si era lavorato. La prima riguardava l’area presente nelle vicinanze del cimitero di Pescara, un appezzamento di terreno di facile raggiungimento, già servito dalla conduttura del gas metano, di quella idrica e dalla linea dell’energia elettrica ma che necessiterebbe di altre opere di urbanizzazione. Come seconda ipotesi, invece, era stato individuato un vasto terreno presente poco prima della frazione di Tufo. Anche in questo caso, come per l’altra opzione, non ci sarebbero molte difficoltà per urbanizzare la zona ed era ritenuta una soluzione idonea per favorire la rinascita di una comunità coesa come quella di Pescara.

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Vice direttore della Gazzetta di Ascoli - Giornalista

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