panorama Ascoli dall'AnnunziataDopo la candidatura ufficiale di Ascoli a Capitale italiana della cultura 2024, ora obbligatoriamente tutti i riflettori di istituzioni, cittadini e varie componenti del territorio sono puntati su questo importante obiettivo anche per capire come riuscire a raggiungere l’obiettivo e, soprattutto per i non addetti ai lavori, per capire di cosa si tratta.

La Capitale italiana della cultura è stata istituita nel 2014 e ha tra gli obiettivi quello di sostenere, incoraggiare e valorizzare l’autonoma capacità progettuale e attuativa delle città, affinché venga recepito in maniera sempre più diffusa il valore della leva culturale per la coesione sociale, l’integrazione, la creatività, l’innovazione, la crescita e lo sviluppo economico.

“Dal 2014 – sottolinea il Ministro per i beni e le attività culturali e per il turismo, Dario Franceschini – da quando abbiamo avuto l’idea di istituire anche in Italia il titolo di Capitale della cultura, ogni edizione ha avuto effetti concreti e positivi sullo sviluppo turistico e sulla fruizione del patrimonio culturale materiale e immateriale dei territori e delle città vincitrici”.

Il titolo di Capitale italiana della cultura è conferito per la durata di un anno e la città vincitrice riceverà un milione di euro. Negli anni precedenti il titolo è stato assegnato alle Città di Cagliari, Lecce, Perugia, Ravenna e Siena nel 2015; Mantova nel 2016; Pistoia nel 2017, Palermo nel 2018. Parma è la Capitale italiana della cultura 2020, prorogata al 2021 come disposto dal Dl Rilancio 19 maggio 2020, n.34, che ha inoltre stabilito che la procedura di selezione per l’anno 2021, in corso alla data di entrata in vigore del presente decreto, si intende riferita all’anno 2022. E la scelta è caduta su Procida. Scelta avvenuta dopo che entro il 31 luglio scorso i Comuni, le Città metropolitane e le Unioni di Comuni avevano presentato manifestazione di interesse alla data del 16 dicembre 2019, dovevano il dossier di candidatura secondo le linee guida allegate al bando. Poi entro il 12 ottobre scorso, la giuria ha selezionato i 10 progetti finalisti, mentre entro il 12 novembre scorso la Giuria indica al Ministro il Comune, la Città metropolitana o l’Unione di Comuni a cui assegnare il titolo di Capitale italiana della cultura per l’anno 2022.

Con decreto governativo si è già stabilito che il titolo di Capitale italiana della cultura 2023 sia conferito in via straordinaria alle città di Bergamo e Brescia, al fine di promuovere il rilancio socio-economico e culturale dell’area sovraprovinciale maggiormente colpita dall’emergenza epidemiologica da Covid-19. Le città di Bergamo e di Brescia presenteranno al Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo, entro il 31 gennaio 2022, un progetto unitario di iniziative finalizzato a incrementare la fruizione del patrimonio culturale materiale e immateriale.

E per il 2024 ecco Ascoli pronta a scendere in campo con il proprio pacchetto di progetti e il proprio, nutritissimo, bagaglio storico-culturale. La sfida è già iniziata. E tra gli antagonisti c’è anche il Comune di Pesaro.

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