soldiIn uno scenario economico fortemente penalizzato dall’emergenza Covid, ora il territorio piceno prova a ripartire dall’Area di crisi industriale complessa. Uno strumento che, con una delibera del luglio scorso di proroga della giunta regionale per altri 3 anni, si appresta a rimettere in gioco le risorse residue rispetto alla dotazione iniziale, per un totale di quasi 10 milioni di euro tra agevolazioni sugli investimenti delle imprese e nuovi incentivi per assunzioni, stabilizzazioni, sostegno per nuove aziende, borse lavoro e formazione.
Proprio in questa fase, c’è stato un incontro dell’assessore regionale delegato, Guido Castelli, con organizzazioni sindacali, datoriali e di categoria per fare il punto sull’Area di crisi industriale complessa picena e sulla proroga di tre anni per consentire di rimettere in gioco tutte le risorse residue per aiutare le imprese e l’economia del territorio. L’accordo con il Ministero per lo sviluppo economico, infatti, è scaduto lo scorso 28 luglio e ora con la proroga si prevede un riutilizzo e una rimodulazione degli stanziamenti ancora disponibili. In questo senso, come sottolineato dallo stesso Castelli, diversi sono i percorsi da riattivare. In primisi, ci sono circa 6 milioni di euro residui rispetto alla programmazione iniziale, su un totale di 17 milioni disponibili, che dovrebbero essere riutilizzati per la concessione delle agevolazioni così come concepite inizialmente alle imprese che investiranno, in base alla graduatoria elaborata, fino all’assorbimento dei fondi. Inoltre, la Regione intende anche rimettere in campo sempre per il territorio dell’Area di crisi del Piceno, d’intesa col ministero, altri 3,9 milioni di euro dei fondi europei (Por Fse) derivanti dalle economie relative ad altri bandi. Questa somma verrà frazionata e indirizzata su diverse misure di intervento. Nello specifico, si prevedono 600mila euro per incentivi sulle assunzioni di nuovi lavoratori. Quindi, un provvedimento mirato al discorso occupazionale. Altri 900mila euro, invece, saranno destinati alle stabilizzazioni, ovvero a trasformare i contratti a tempo in assunzioni a tempo indeterminato. Andando, quindi, a recuperare magari quei posti di lavoro che, da questo punto di vista, erano finiti a scadenza a causa dell’emergenza pandemica. Importante la somma che si intende destinare anche al sostegno della creazione di nuove imprese, con una dotazione prevista di 1,5 milioni di euro. Infine, 400mila euro saranno utilizzati per la riattivazione delle borse lavoro e 500mila euro per la formazione permanente dei lavoratori.

Share Post
No comments

LEAVE A COMMENT