simbolo invalidiL’Arengo incentiverà i controlli per combattere il fenomeno crescente dei falsi invalidi. La conferma arriva dalla relazione programmatica per il triennio 2021-2023, laddove si evidenzia che “in considerazione del costante aumento delle autorizzazioni per disabili (attualmente ne risultano attive 1400, erano 1300 nel 2019 e 1200 a inizio 2018), si ravvisa la necessità di continuare e potenziare l’attività di controllo rispetto all’utilizzo appropriato dei permessi e anche la tutela degli spazi di sosta appositamente riservati. Tale obiettivo richiede l’attuazione di strategie di controllo che faranno leva principalmente sulla capacità di osservazione e di verifica del personale destinato al lavoro su strada (Polizia di prossimità). Il personale infatti, oltre a verificare la sosta degli stalli riservati ai disabili, dovrà appurare le situazioni di sosta in stalli disabili o residenti ripetitive che si verificano, in particolare nelle aree di sosta in centro città. Solo una meticolosa attività svolta con questa filosofia può far emergere un uso non appropriato di permessi disabili, ovvero l’utilizzo improprio dei permessi da parte di persone non aventi diritto”.

Quello dei falsi invalidi, infatti, è un fenomeno che continua a crescere costantemente, di pari passo con l’incremento dei permessi per le persone con invalidità o disabilità che viaggia, come riportato dal Comune, sull’ordine di 100 tagliandi in più ogni anno. E dai riscontri dei vigili urbani e della Saba (che gestisce i parcheggi), negli ultimi anni è stata stimata una media di oltre 80 auto sospette ogni giorno in sosta con il permesso “h”. Ma adesso l’amministrazione comunale – come confermato nella relazione programmatica per il 2021 e gli anni a seguire – intende mettere in atto una strategia di controlli ancor più stringenti per incastrare chi abusa di permessi altrui o usa fotocopie per parcheggiare gratis ovunque. Una vera e propria guerra ai furbi che si inasprisce attraverso verifiche incrociate e appostamenti ancor più mirati soprattutto per garantire la fruizione di posti riservati o parcheggi disponibili a persone che realmente, a causa di handicap o invalidità, ne avrebbero diritto.

 

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