salaria trisungo arquataArriva la conferma ufficiale della riapertura del cantiere sulla Salaria nel tratto Acquasanta-Trisungo. A dimostrazione della volontà di procedere c’è una lettera con la quale l’Anas chiede a tutti i Comuni nell’orbita del cantiere abbandonato, causa fallimento dell’impresa appaltatrice, di pubblicare un avviso per trovare aree disponibili per la collocazione di tutti i mezzi e i materiali rimasti, abbandonati, sul posto dopo lo stop ai lavori. Aree che dovrebbero essere individuate nel raggio di circa 50 chilometri dal cantiere stesso e che servirebbero per liberare la zona dell’intervento finanziato con 93 milioni di euro e consentire, quindi, prima possibile il riappalto. Un passaggio necessario, dunque, per mettere un punto e a capo e, chiuso definitivamente il discorso pregresso, ripartire con il cantiere per arrivare alla conclusione. Una conclusione che in realtà, sulla carta, sarebbe dovuta arrivare, con la conclusione della galleria Montecastello, già nel febbraio 2021. E che poi, per tutte le vicissitudini legate al fallimento dell’ìmpresa ligure Carena, è inevitabilmente rimasta in sospeso. La lettera dell’Anas rappresenta, dunque, un segnale ufficiale della ripartenza, a fronte di voci di corridoio che già anticipavano la volontà e la concreta possibilità di ripartire con i lavori. Ora l’Anas ha scritto ai Comuni di Ascoli, Arquata, Acquasanta, San Benedetto, Monteprandone, Folignano, Castel di Lama, Spinetoli, Monsampolo, Comunanza, Maltignano, Roccafluvione e ai comuni reatini di Posta, Accumoli e Amatrice, con l’obiettivo di individuare – attraverso la pubblicazione di un avviso – possibili aree per depositare tutto il materiale, le attrezzature e i mezzi che sono ancora abbandonate nel cantiere tra Acquasanta e Trisungo. Una lettera nella quale si evidenzia la necessità di sgomberare l’area del cantiere per poter procedere con il nuovo appalto e quindi il riavvio dei lavori. L’Anas, infatti, chiede «di individuare la disponibilità di una o più aree di idonea superficie, approssimativamente per complessivi 6mila metri quadrati, su cui depositare temporaneamente materiali, mezzi ed attrezzature che il precedente appaltante, l’impresa Carena spa fallita non ha provveduto a rimuovere, per un periodo di 6 mesi prorogabile per altri 6». Le aree in questione dovranno essere collocate ad una distanza da Trisungo non superiore a 50 chilometri. I segnali positivi che arrivano dall’Anas rappresentano una conferma importante dell’avvio dell’iter per riappaltare i lavori interrotti per la galleria nel tratto Acquasanta-Trisungo lungo la Salaria dopo mesi e mesi di silenzio e di difficoltà legate proprio alla procedura fallimentare che ha interessato l’impresa appaltatrice. Proprio dopo che finalmente, dopo circa 50 anni, si era riusciti a sbloccare il consistente intervento di ammodernamento di quel tratto, di circa 3 chilometri quasi tutti in galleria, con un finanziamento di ben 93 milioni di euro. L’appalto era stato aggiudicato all’impresa Carena di Genova che aveva iniziato i lavori nel settembre del 2017 ed erano arrivati al 38% dell’opera. Poi il fallimento, con 50 operai licenziati e lavori sospesi.

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