Casa della gioventùComune di Ascoli e Area vasta 5 lavorano alacremente per organizzare in tempi brevi lo screening di massa con i tamponi rapidi antigenici finalizzato a monitorare la situazione nel capoluogo piceno sul fronte Covid. Ascoli, infatti, farà da apripista insieme agli altri capoluoghi di provincia, come disposto dalla Regione, sul fronte di questa massiccia campagna di tamponi gratuiti che, sotto le cento torri, riguarderà complessivamente circa 30mila persone. Questo perché non sono state considerate tutte quelle categorie che già, di fatto, vengono sistematicamente sottoposte a tamponi per vari motivi, tra cui tutti gli operatori sanitari e gli uomini delle forze dell’ordine. Proprio in queste ore, con confronti quotidiani, il sindaco Marco Fioravanti e il direttore generale dell’Area vasta 5, Cesare Milani, stanno lavorando a stretto contatto di gomito – si fa per dire, considerando il rispetto del distanziamento – per individuare modalità e strutture per avviare questa massiccia operazione di monitoraggio della popolazione per quanto riguarda l’aspetti degli eventuali contagi per il Covid. Una situazione che, come conferma il sindaco, è in costante evoluzione e approfondimento, con la necessità di arrivare alla soluzione finale entro una settimana circa.

“Si tratta di un’operazione molto complessa – spiega Fioravanti – per la quale con il direttore generale dell’Area vasta 5, Milani, ci confrontiamo tutti i giorni oltre a rapportarci con la Regione. Innanzitutto, per quel che riguarda le modalità operative, ovvero per capire in che modo canalizzare i flussi di persone e definire la tempistica, siamo in attesa delle linee guida che la stessa Regione ci comunicherà a stretto giro, considerando che dobbiamo poi definire il tutto entro pochi giorni, considerando la necessità poi di partire con i primi tamponi già dal 18 dicembre». «Dobbiamo riflettere con attenzione – aggiunge il sindaco – anche per quel che riguarda le modalità operative, tenendo conto del fatto che si tratta di sottoporre a tampone circa 30mila persone e che bisognerà evitare il più possibile assembramenti di molte persone contemporaneamente nelle aree esterne in attesa dei tamponi. Definiremo il tutto nei prossimi giorni in base anche alle linee regionali”. Da capire se si potrà procedere con una calendarizzazione in base all’ordine alfabetico o magari dando una priorità a determinate categorie, come ad esempio gli anziani o i soggetti maggiormente a rischio contagio.

 

Il confronto tra il sindaco Fioravanti e il direttore dell’Area vasta 5 Milani è imperniato anche sull’individuazione delle strutture che si potrebbero utilizzare per l’effettuazione dei tamponi antigenici rapidi che potrebbero interessare, come detto, circa 30mila persone. Si sta ragionando, quindi, sul possibile utilizzo da una fino a tre strutture. Il punto fermo sembra essere quello della casa della gioventù a Pennile di sotto, già utilizzata con successo in occasione delle vaccinazioni di massa a circa 3mila cittadini. Ma stavolta si tratta di numeri molto più consistenti e per questo si è pensato, anche su richiesta dell’Area vasta 5, alla palestra di Monticelli e ad un’eventuale altra palestra. Ma, su questo fronte, c’è la problematica legata al fatto che nelle palestre comunali si svolgono le attività agonistiche (con i campionati in corso) di diverse società sportive.

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