TribunaleOkÈ stato rinviato a giudizio il funzionario dell’agenzia delle entrate di Ascoli accusato di concussione. Secondo  quanto sostenuto dalla Procura, che nell’aprile del 2016 chiese ed ottenne un provvedimento di custodia cautelare in carcere a carico dell’indagato,  in almeno due occasioni il funzionario, abusando della sua posizione all’interno della Agenzia delle entrate aveva preteso delle mazzette da due persone che si erano rivolte a lui per alcune pratiche. Nel primo caso, l’accusa sostiene che  il funzionario, in qualità di addetto al settore imposte delle pratiche di successione, abusando della sua posizione, avesse costretto una persona che aveva presentato la dichiarazione di successione per un congiunto a versagli la somma di duemila euro al fine di evitrare i controlli successivi da parte dell’Agenzia dell’entrate e a promettergli altri mille euro. Nel secondo caso, invece, Il Pm sostiene che lo stesso funzionario si fosse fatto promettere, da un’altra persona  che si era rivolto a lui, la realizzazione di alcuni lavori edili in cambio di un interessamento per una pratica di compravendita immobiliare da assoggettare ad imposta di registro e soggetti ad accertamento di congruità degli importi di acquisti dichiarati nella transazione immobiliare. Lavori che non furono mai realizzati, secondo quanto sostenuto dagli inquirenti, perchè la presunta vittima della corruzione aveva sempre fatto in modo di non presentarsi agli appuntamenti. Tesi accusatorie che vengono rigettate dal difensore del funzionario sostenendo che al suo assistito non possa essere contestato il reato di concussione poiché nei fatti non sono state riscontrate né le minacce né la violenza da parte del funzionario dell’Agenzia delle entrate nei confronti delle due persone che, nel corso dell’udienza preliminare, si sono costituite in giudizio come parti lese. Il gup ha quindi aggiornato il processo al prossimo 9 dicembre

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Vice direttore della Gazzetta di Ascoli - Giornalista

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