Seggio elettorale BrecciaroloAscolani alle urne sfidando il Covid, ma con un grande rispetto dei protocolli. Mascherina in volto, mani igienizzate a più riprese e matita alla mano, gli ascolani che hanno scelto di recarsi alle urne per il voto su referendum e per le elezioni regionali hanno optato per il massimo rispetto delle regole – qualcuno anche andando oltre, con bardatura tipo chirurgo in sala di terapia intensiva – per sfidare il virus e manifestare la propria scelta. In questo scenario, da segnalare l’eccezione di un cittadino che ha un po’ recalcitrato alla vista delle misure anticovid al seggio, ma poi è stato convinto ad adeguarsi da un carabiniere. E se gli elettori in generale sono apparsi ligi alle prescrizioni per entrare in cabina elettorale, anche i componenti dei seggi hanno impostato con rigore tutte le operazioni previste, dall’ingresso di una sola persona alla volta utilizzando cabine alternate tra le due presenti in ciascuna sezione, ad una sanificazione veloce ma costante dei locali, così come a modalità sicure per la consegna di matite e schede elettorali, senza abbassare mai le mascherine se non per una boccata d’aria nell’area esterna. Alla fine, in questa prima giornata di apertura delle urne, a vincere è stato il senso di responsabilità degli ascolani.

 

Le giornate di voto, sotto le cento torri, sono state caratterizzate, in linea generale, dal pieno rispetto dei protocolli. In primis quello delle mascherine, che praticamente tutti, all’interno dei seggi, hanno indossato sempre, all’interno di ciascuna sezione, portandosele da casa, nonostante una scorta prevista sia per i componenti del seggio che per eventuali votanti sprovvisti. Ma c’è anche chi, come qualche signora, si è addirittura presentato alle urne bardato come un chirurgo in terapia intensiva durante la fase del lockdown tra mascherine con visiera, guanti e igienizzante. Per quel che riguarda l’accesso ai seggi, tutto è filato liscio anche nei momenti della giornata con qualche piccola coda fuori dalle sezioni elettorali, con vigili urbani, forze dell’ordine e volontari di protezione civile che hanno garantito il mantenimento delle distanze. Pienamente rispettato il protocollo per ingresso, uno alla volta, e uscita dalle sezioni. Anche presidenti, segretari e scrutatori si sono attenuti alle regole durante tutte le operazioni alla presenza di un votante, lasciando allo stesso elettore il compito di inserire le schede nell’urna e di igienizzarsi le mani prima e dopo l’accesso alla cabina elettorale. Soluzioni diversificate, invece, per il rebus delle matite: in qualche sezione venivano lasciate sul tavolo per farle prendere direttamente dal cittadino di turno dopo essersi igienizzato, mentre in altre si è proceduto con una igienizzazione di tanto in tanto cercando di non bagnare la punta delle matite col rischio di non poter poi di scrivere sulla scheda. E qualche elettore più prudente ha preferito usare i guanti.

 

Non sono mancati alcuni casi da risolvere con l’aiuto dell’Ufficio elettorale, come quello di una votante che pur avendo regolare certificato elettorale, non risultava iscritta nel registro della propria sezione. Qualcun altro si è trovato un cambio della sezione, rispetto al certificato, dovuta ad un recente cambio di residenza. Così come non sono mancati elettori che si sono recati alle urne con certificati già completamente timbrati e quindi con problemi per poter votare.

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