TribunaleOkOtto anni quattro mesi e venti giorni di carcere. È questa la pena che dovrà scontare Giorgio Giobbi per l’omicidio di Giovanni Albertini. Lo hanno deciso i giudici della corte d’assise d’appello di Perugia a cui la Cassazione aveva rinviato gli atti del processo per consentire il ricalcolo della pena dell’ex commerciante di piazza del popolo riconosciuto responsabile dell’omicidio preterintezionale del cinquantottenne ascolano in concorso con il collaboratore di giustizia Danilo Damiano Chirico. I giudici della Suprema Corte avevano accolto in parte il ricorso dei difensori si Giobbi, gli avvocati Sergio Liberati e Federico Cecconi, che avevano impugnato la sentenza della corte d’appello di Ancona e nelle motivazioni del ricorso avevano contestato la definizione della pena da parte dei giudici di secondo grado marchigiani che avevano applicato anche l’aggravante della recidiva per il loro assistito. La sentenza di primo grado che aveva condannato Danilo Damiano Chirico a 12 anni di reclusione per omicidio preterintenzionale e Giorgio Giobbi a due anni per lesioni gravi era stata riformata in Appello. I giudici della corte d’assise avevano confermato la pena a Chirico e riconosciuto colpevole del reato di omicidio preterintenzionale anche Giorgio Giobbi infliggendogli 11 anni e otto mesi di carcere. Ma la Cassazione ha disposto il ricalcolo della pena che è stato definito ieri.

Era la sera del 17 febbraio del 2016 quando Giovanni Albertini, in compagnia di un amico, si fermò in un bar di Piazza del Popolo. Di lì a poco ne scaturì una violenta lite con e Albertini fu raggiunto da alcuni schiaffi da Giobbi. Poi,  Albertini cadde a terra e fu raggiunto da un calcio all’addome. Al termine della lite, Albertini ed il suo amico si allontanarono ma durante la notte, il cinquantottenne ascolano si sentì male e morì. L’autopsia chiarì che il decesso era avvenuto a seguito della rottura della milza.

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Vice direttore della Gazzetta di Ascoli - Giornalista

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