schemaCaos nel settore giovanile del calcio- Con le linee guida diramate nei giorni scorsi dopo il consiglio federale è allarme tra molti responsabili e dirigente delle società dilettantistiche italiane e quindi anche dell’ascolano. Alcuni giudizi sono stati pesanti come ci conferma al telefono Walter: ” chi ha scritto questo prontuario per prevenire i contagi da Covid 19, vivono su un altro pianeta, non hanno il polso della situazione, chi ha scritto questo prontuario non sa che in un impianto sportivo si intervallano più società sportive. Da noi il campo di calcio con i relativi 4 spogliatoi lo condividiamo con quattro società. Nelle nuove normative  si parla che in ogni impianto deve esserci  un unico fruitore,  poi  il delegato alla sicurezza, chi lo paga”  ma si rendono conto che bisogna pagare più di una persona a queste condizioni, conclude Walter,- sarà difficile ripartire. Ed  hanno omesso di dire che se qualcuno si ammala in situazione anomala il responsabile paga le conseguenze. Noi se non cambiano le regole a settembre non ripartiamo”. Sulla stessa lunghezza d’onda Matteo dirigente di lungo corso di una società della zona montana. ” E’dura e complicata, se dobbiamo attuare il protocollo anti Covid 19, dobbiamo riorganizzare tutta la macchina organizzativa. Come scuola calcio e settore giovanile siamo fortunati perchè abbiamo l’impianto tutto nostro fino alle 17, poi arrivano le squadre maggiori. Ma l’impianto è solo nostro. Certo – dice Matteo, – sanificare ad ogni utilizzo degli spogliatoi, vietare gli scontri di gioco sarà molto difficile. Il medico ed il responsabile della sicurezza aumenteranno i costi. Credo che ad Ascoli ad esempio nelle Palestre Forlini, Monticelli e Monterocco sarà dura gestire tutta la mole dei fruitori, come al campo di Monticelli e Monterocco”.

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