terremoto-pescaraIl rischio di dover pagare la manutenzione delle opere di messa in sicurezza degli edifici lesionati dal sisma crea malcontento tra i terremotati. A protestare, oltre che alcune associazioni di Arquata, è stata anche l’amministrazione comunale che ha chiesto un incontro chiarificatore con il capo del dipartimento nazionale della protezione civile, Angelo Borrelli. Tutto nasce dalla richiesta di chiarimento alla protezione civile regionale da parte di alcuni comuni del cratere che, a distanza di quasi quattro anni dal sisma, si sono trovati di fronte alla necessità di dover garantire in alcuni casi la manutenzione alle opere di messa in sicurezza di alcuni edifici che con il passare del tempo hanno iniziato a mostrare i primi segni di cedimento. La protezione civile regionale, dopo aver interpellato il dipartimento nazionale, avrebbe risposto che le spese per la manutenzione potranno essere imputate ai proprietari degli edifici pericolanti.  Subito dopo il sisma, tenendo conto anche delle caratteristiche dei comuni colpiti, si scelse di favorire dove possibile la messa in sicurezza degli edifici lesionati piuttosto che procedere sin da subito con la demolizione. Una scelta che inevitabilmente a distanza di anni, con la ricostruzione ferma al palo, comincia a dare i primi segnali di difficoltà.  Da qui la protesta e la  presa di posizione netta e decisa che ha portato il comune di Arquata e le altre amministrazioni comunali del cratere a chiedere un incontro con il capo del dipartimento della protezione civile.

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Vice direttore della Gazzetta di Ascoli - Giornalista

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