piazza del popolo1“Destinazione Marche”? Ora più che mai, con la necessità di risollevare un settore in grave difficoltà come quello turistico che negli ultimi anni, in particolare nel sud della regione, ha dovuto subire la duplice mazzata del terremoto prima e del Coronavirus adesso. E proprio nell’ambito di un indispensabile Piano di rilancio del turismo marchigiano, la Regione ha deciso di investire – giustamente – nel potenziamento della promozione sul web e, quindi, nella realizzazione di un nuovo portale turistico di grande impatto all’indirizzo www.turismo.marche.it

Un portale indubbiamente ben costruito, di impatto visivo e con una precisa veste grafica induttiva che porta con facilità il visitatore ad individuare dove trovare le principali informazioni. Il tutto corredato da belle foto. E vengono anche indicati anche, in una specifica sezione dedicata, i luoghi imperdibili: sono in totale 30 ed Ascoli è stata inserita come 16esima nel prospetto grafico.

C’è, però, qualcosa che – aldilà di una certa lentezza nel caricamento delle varie pagine – lascia un po’ perplessi. Andando infatti, nella sezione “Cosa vedere” e cliccando quindi su “Località”, compare tutto un elenco con link di città e paesi da visitare per un totale di 26 pagine.  E siamo arrivati a verificare quali siano le località maggiormente visibili, ovvero nelle primissime pagine, dopo tantissimi tentativi (50 “refresh”) sul sito.

Ebbene in prima pagina compaiono tre località in maniera fissa e irremovibile: Macerata, Recanati (con Leopardi) e Fermo. A rotazione, invece, compaiono di volta in volta – alternativamente tra la prima e la seconda pagina – Urbino come città Unesco, Fabriano come città della carta, Loreto, San Benedetto, ma anche Gabicce, Senigallia, Camerino, Jesi, Fano, Porto Sant’Elpidio, Porto San Giorgio (come se si fossero di fatto definite delle “testa di serie” per le posizioni privilegiate).

Poi per il resto l’ordine sembra – dopo le reiterate prove – lasciato al caso, ovvero con modalità random, seppur con alcuni parametri di visibilità predefiniti. Tanto che viene da chiedersi: ma, quando si arriva a trovare Ascoli Piceno e piazza del Popolo, ovvero quella cartolina conosciuta in tutto il mondo con una delle piazze riconosciute da molte riviste di livello anche internazionale tra le più belle d’Europa? Su 50 tentativi, a parte una volta a pagina 8, per il resto Ascoli è apparsa prevalentemente tra pagina 12 e pagina 13. Ma anche qualche volta a pagina 15. Dietro a tutta una serie di decine e decine di paesi e paesini molto graziosi, ma sicuramente con un diverso appeal turistico. E dunque il turista che prova a cercare “Cosa vedere”, a parte la prima griglia di città più o meno predefinita, si trova di fronte a una sorta di lotteria che non rende merito e giustizia a città comunque più attrattive e interessanti di tante altre. Una lotteria nella quale imbattersi nella ruota di Ascoli è come estrarre il numero vincente su 234 località in elenco.

Ma non sarebbe stato meglio, se proprio non si fosse voluto dare un criterio di priorità in base all’importanza dei vari elementi attrattivi, ricorrere ad un semplicissimo elenco in ordine alfabetico? Se, invece, si trattasse di un non corretto funzionamento dell’automazione random, basterebbe intervenire. Di certo c’è che, se la critica può risultare costruttiva, si può sempre rimediare. Anche perché il turismo non può essere certo affidato al caso.

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