Polo universitario ex MazzoniLa Scuola di architettura e design dell’Università di Camerino, con sede ad Ascoli, si fa promotrice per studiare e raccogliere nuove proposte per disegnare quella che dovrebbe essere la città del post emergenza, proiettata nel futuro. La direzione della scuola, infatti, ha deciso – in sintonia e d’intesa con il sindaco Fioravanti e l’Amministrazione comunale – di raccogliere tutte le proposte, in forma libera e autonoma, che arriveranno da parte di tutta la comunità, in relazione alle azioni da attivare dopo la fase emergenziale per cambiare e adeguare il volto di Ascoli e lo stile e il modello di vita cittadino. «Si tratterà di una sorta di chiamata alle armi – conferma il sindaco – chiedendo a urbanisti, architetti, studenti, designer e artisti come immaginano il futuro e quali possono essere le risposte per definire quale potrà essere la città futura».

 

Lo scopo di questa iniziativa che nasce dalla Scuola di architettura e design di Unica, è costruire un portfolio, un pacchetto di proposte che possa poi costituire la base di partenza per definire anche i futuri progetti di ricerca da avviare individuare tematiche su cui avviare sperimentazioni didattiche e attività convegnistiche per arrivare poi a interventi concreti per cambiare la vita cittadina. La stessa Scuola universitaria fornirà il proprio contributo diretto presentando  soluzioni, a cui dare rilievo, volte a favorire stili di vita e modi di abitare sostenibili, inclusivi e accessibili, mettendo a leva le sinergie possibili tra sfera pubblica e sfera privata, giovani e meno giovani, tra diverse professioni e condizioni sociali. Le proposte prevedranno anche la misurazione e la portata dell’impatto generali delle proposte stesse sulla collettività. «Qui ci giochiamo il nostro futuro – ribadisce il sindaco Fioravani – Molti politici parlano di ritorno alla normalità, ma la normalità cambierà  e saranno i migliori cervelli  a dover indicarci come cambiare il nostro modo di vivere la nuova dimensione sia a livello sociale che di sviluppo. Come Amministrazione comunale abbiamo sposato questa iniziativa perché ci darà spunti di riflessione importanti per iniziate a costruire la città del futuro dopo questa emergenza che ci ha stravolto la vita». Anche il mondo universitario, dunque, scende in campo in maniera concreta per valutare quella che, tanto per usare la terminologia che imperversa in questo momento, progetti alla mano, potrà essere la fase 3 del capoluogo piceno. Ovvero il cambio di passo per la rinascita.

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