soldiCirca 400 famiglie ascolane che percepiscono ad oggi il contributo di autonoma sistemazione rischiano di perderlo. Un rischio che passa, di fatto, attraverso la mancata presentazione della domanda- entro il prossimo 18 marzo – per proseguire a percepire il sussidio post terremoto per chi ha avuto la casa dichiarata inagibile. Ebbene, a due settimane dalla chiusura dei termini, sono ben 392 le famiglie, sulle 880 totali che finora hanno avuto il sostegno economico, a non aver risposto all’appello dell’Arengo. E questo significherebbe, per tutti i nuclei familiari che non provvederanno, la perdita definita dei famigerati Cas (i contributi di autonoma sistemazione).

 

Un serio problema, quindi, per chi pur avendone diritto, non avrebbe più il sostegno per il pagamento dell’affitto dell’abitazione temporanea. C’è da capire, dunque, quale sarà l’impatto di questo cambio di rotta sui Cas per centinaia di famiglie ascolane. Basti pensare che le erogazioni dei Cas mensili in media, per Ascoli città, è di oltre 600.000 euro e stando ai numeri attuali, il sostegno economico sarebbe ridotto a meno della metà. E proprio per evitare che magari per non essersi informate molte famiglie possano perdere il sostegno, l’Arengo – attraverso l’assessorato alle politiche sociali – rinnova l’appello a farsi avanti a coloro che hanno diritto a percepire i Cas.

«Noi rivolgiamo nuovamente un invito – spiega l’assessore comunale con delega al sociale, Massimiliano Brugni – alle famiglie che attualmente percepiscono i contributi di autonoma sistemazione a recarsi prima possibile nei nostri uffici, considerato che alla scadenza del 18 marzo mancano solo due settimane e sono ancora quasi 400, rispetto agli 880 totali, a non aver presentato la domanda. Noi siamo a disposizione per assistere queste famiglie nella procedura di rinnovo dei Cas, per evitare che resti senza sostegno chi, invece, ne avrebbe tutto il diritto». Certo è che, con 392 potenziali richieste da smaltire in meno di 15 giorni, considerando anche i giorni festivi, non è da escludere – sulla carta –  un possibile sovraffollamento agli sportelli.

 

Oltre all’obbligo di presentare la richiesta entro il 18 marzo, per chi oggi percepisce il Cas, per poter continuare ad incassare il sostegno mensile per la sistemazione, c’è anche un altro aspetto che potrebbe mettere in difficoltà anche quelle famiglie che, non presentando la domanda, ammetterebbero di non avere più i requisiti per ricevere i contributi. C’è da tener conto, infatti, anche dei controlli che comunque verranno effettuati (con incarico al Comune) sui percettori, finora, dei contributi in questione, col rischio per chi non risultasse in regola di dover restituire anche le somme arretrate eventualmente incassate indebitamente a partire dal novembre scorso fino al 17 marzo. Per quel che riguarda la sistemazione delle famiglie che si trovavano in hotel o altre strutture ricettive, invece, tutte le situazioni sono state risolte con il passaggio di tali famiglie al regime del contributo di autonoma sistemazione individuando una abitazione temporanea in affitto.

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