Scuole sicure, dopo l’incarico per una ricognizione nelle scuole comunali per ottimizzare gli spazi da utilizzare per le lezioni una volta aperti i cantieri, adesso l’Arengo prepara un avviso rivolto a tutti i cittadini proprietari di immobili o terreni nel territorio ascolano disposti a cederli per l’attivazione delle sedi che dovrebbero ospitare le lezioni per i 7-8 previsti per il completamento di tutti gli interventi sulle scuole. Il tutto viaggerà parallelamente all’ultimazione delle verifiche di vulnerabilità sismiche su 13 edifici scolastici. Orientativamente, a giugno l’Amministrazione comunale farà dunque il punto, con le eventuali soluzioni individuate,  una volta a conoscenza dei parametri ufficiali di tutte le sedi scolastiche. Considerando che le verifiche sono state già effettuate per ulteriori due scuole, la Malaspina e Borgo Chiaro, con risultati che comunque sarebbero al di sotto dei parametri minimi. Da risultati e disponibilità si partirà, quindi, per organizzare il Piano degli interventi sulle scuole.

 

Il sindaco Fioravanti – a fronte dello stop governativo sull’ipotesi del project financing – sta cercando di spingere sull’acceleratore per arrivare a definire le soluzioni-tampone possibili in concomitanza con l’arrivo dei risultati sulle vulnerabilità sismiche delle 13 scuole sotto esame.  scuola generica

In tal senso, si intenderebbe ora procedere su un doppio binario: la ricognizione per andare ad ottimizzare gli attuali spazi disponibili nelle varie scuole e, parallelamente, l’individuazione – attraverso un avviso – di possibili immobili e terreni privati da poter utilizzare per le necessarie sedi temporanee (per 7-8 anni) durante l’apertura dei cantieri nelle varie sedi attuali da adeguare o da ricostruire. Il vero nodo da sciogliere, infatti, riguarda proprio la mancanza di risorse governative per realizzare le cosiddette scuole-basket, ovvero sedi provvisorie dove trasferire gli studenti per tutto il periodo dei lavori. Anche se, chiaramente, pur di procedere ed investire sulla sicurezza delle scuole, il sindaco e la giunta una volta definite delle soluzioni sarebbero pronti ad individuare, non senza difficoltà, i soldi necessari nell’ambito del bilancio comunale.  Tornando ai due binari, sul primo percorso, quello della ricognizione nelle sedi attuali, si è già partiti con l’affidamento dell’incarico ad un professionista esterno che sarà chiamato a verificare gli spazi non utilizzati e ad ottimizzare, quindi, l’uso di quelle sedi che non dovranno essere sottoposte ad interventi.

 

L’altro binario su cui il sindaco intenderebbe indirizzare l’attenzione in questa fase è quello della verifica di eventuali immobili o terreni privati disponibili per un utilizzo scolastico, ovvero per le sedi temporanee. Per questo motivo si dovrebbe procedere a breve con un avviso pubblico per raccogliere manifestazioni di interesse da parte di proprietari di edifici o aree. In quest’ultimo caso, l’ipotesi percorribile potrebbe essere quella dell’utilizzo di specifici moduli, nel rispetto dei parametri di vulnerabilità sismica, da realizzare sui terreni disponibili per accogliere gli studenti nel periodo dei lavori.

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