Viaggio nei quartieri – Centro storico: questioni terremoto e commercio

Simone Cappelli di Simone Cappelli

 

ll viaggio della Gazzetta di Ascoli alla scoperta dei quartieri prosegue con la zona del Centro storico. Ancora in primo piano la problematica legata allo spopolamento post terremoto, ormai risalente a tre anni fa. Delle oltre 1900 case inagibili sparse lungo tutto il territorio piceno, il maggior numero riguarda proprio il centro, colpito duramente a causa del suo status storico. L’incidenza salta all’occhio già dai lavori di via Cairoli fino a toccare arterie importanti come via Giudea – coperta interamente dalle impalcature – e via Bonaccorsi, per citarne due. Secondo le rilevazioni fatte a fine maggio scorso, la popolazione ascolana conta 47.960 persone, per la prima volta scesa sotto i 48.000. Preso atto dell’allarmante dato, il sindaco Marco Fioravanti ha stilato un piano, ancora in fase embrionale, che prevede agevolazioni e sgravi fiscali per nuovi abitanti che risiederanno, in pianta stabile, ad Ascoli e, in aggiunta a ciò, è in agenda anche il potenziamento dell’Ufficio Sisma. L’ obiettivo primo è quello di restituire diverse abitazioni ai legittimi proprietari nel minor tempo possibile, tentando di risolvere la questione delle difformità edilizie, presenti in quasi il 90% degli edifici da sistemare, che fa slittare e complica i lavori. La seconda sfida dell’Arengo riguarda il commercio, tematica essenziale ormai da diversi anni. L’assessore incaricato Nico Stallone ha annunciato che il piano per rilanciare il centro prenderà vita già dal mese di novembre ed i primi effetti si vedranno a ridosso dello shopping natalizio, nodo cruciale per capire la reale efficienza del progetto.

Importante anche la questione lavori pubblici, con la riqualificazione di corso Trieste sullo sfondo, sconnessa e pericolosa. L’ultimo intervento risale addirittura al 1986. Il piano proposto – dal sindaco e dall’assessore Marco Cardinelli – è a lunga gittata, si parla di due anni, e prevede la completa ripavimentazione – con annessi lavori alle reti fognarie e del gas – e l’abbattimento delle barriere architettoniche. Stessa sorte avverrà a piazza Sant’Agostino, ma i tempi sono decisamente più stretti. A breve partiranno i lavori, che includono la pavimentazione con lastre in arenaria, la ridefinizione dei parcheggi per i residenti e l’istallazione di una stazione di ricarica per le auto elettriche. Da segnalare anche le condizioni di piazza Viola e viale De Gasperi – presenti pericolose buche, soprattutto per motorini e macchine non di grossa cilindrata. Qui, inoltre, sorgono altri due problemi; le condizioni dell’ex Hotel Gioli, brutta cartolina per il centro, e la nuova fontana presentata sul gong dell’amministrazione Castelli. L’aspetto non convince, ed i getti d’acqua non sono ben funzionanti, ora chiusi per via dell’emergenza idrica che attanaglia il piceno; ottimo il giardino pubblico. A Piazza Arringo continuano i lavori per il rifacimento del palazzo vescovile.

Per quanto riguarda il nodo viabilità sarà importante capire – oltre al destino di corso Trieste e piazza Sant’Agostino – la modifica varchi elettronici. Il loro utilizzo potrebbe essere rivisto soprattutto nei giorni feriali, dove le esigenze delle persone sono maggiori. I test potrebbero essere effettuati nella zona dell’ex Carisap ed a corso Mazzini est, a Porta Maggiore. Per quanto riguarda la questione parcheggi, è ossigeno puro la nuova area di San Pietro in Castello, a cinque minuti a piedi da piazza del Popolo, mentre c’è da far presente l’anarchia, soprattutto nel weekend, a piazza Roma.

 

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