L’Arengo prepara i progetti per utilizzare i beneficiari del reddito di cittadinanza

Per i beneficiari ascolani del reddito di cittadinanza si avvicina il momento di iniziare a lavorare per la città. Parte tutto il percorso di utilizzo dei beneficiari del sostegno economico (che sarebbero intorno ai 1900 nel Piceno) attraverso specifici progetti chiamati Puc (progetti utili alla comunità) che ora l’Arengo, così come gli altri comuni ed eventuali enti del terzo settore, dovranno mettere in campo. A sancire il passaggio a questo secondo step del reddito di cittadinanza c’è ora un decreto attuativo e una lettera indirizzata alle Amministrazioni comunali per iniziare a programmare le attività e i progetti per la città con il coinvolgimento dei percettori del sostegno economico governativo. Progetti che potranno riguardare ambiti di tipo culturale, sociale, artistico e formativo oltre alla tutela dei beni comuni e all’ambiente. E su questo tipo di indicazioni l’Arengo, con i propri uffici, – come conferma l’assessore alle politiche sociali Massimiliano Brugni – ha iniziato a ragionare per definire come e per cosa andare ad utilizzare gli ascolani che percepiscono il reddito di cittadinanza. Il tutto secondo un orario che può variare dalle 8 fino alle 18 ore settimanali. Non più solo sostegno, dunque, per le centinaia di famiglie ascolane che beneficiano del sostegno economico, ma anche un impegno per progetti a beneficio della propria città.

 

“Con il decreto attuativo – spiega l’assessore Brugni – si apre tutta una procedura importante e anche molto complessa e gravosa per i nostri uffici che mira proprio all’utilizzo dei percettori del reddito di cittadinanza in progetti per l’utilità della comunità. Un passaggio che, comunque, vediamo in maniera positiva perché consentirà di individuare progetti che possano portare benefici alla nostra città, utilizzando queste persone che percepiscono il reddito.  Chiaramente, come sta chiedendo anche il presidente dell’Anci nazionale, De Cato, si attendono anche risorse adeguate per supportare tutto questo sforzo operativo”. “I nostri uffici – aggiunge l’esponente della giunta comunale – hanno già avviato i contatti utili per capire già come muoversi e comunque ci saranno sicuramente incontri e informazioni operative più dettagliate. Il lato positivo, come detto, è il fatto di poter utilizzare queste persone per progetti che potrebbero avere un impatto importante per il miglioramento della nostra città”.

 

Al momento non sono stati indicati termini temporali per l’attivazione dei progetti utili per la comunità, ma si sa già che tutti i dati relativi alle persone che si utilizzeranno e alle attività che svolgeranno saranno caricati su una apposita piattaforma. L’apporto che ciascun cittadino con reddito di cittadinanza dovrà garantire andrà dalle 8 alle 18 ore settimanali e riguarderà, come detto, sia progetti culturali, artistici e sociali, sia altri progetti legati alla formazione, alla tutela dei beni comuni e del patrimonio, sia all’ambiente. Nel caso in cui un Comune, oltre ad enti del terzo settore, non dovessero mettere in campo un numero di progetti adeguato per l’utilizzo di tutti i beneficiari del reddito di cittadinanza ad Ascoli, si utilizzeranno prioritariamente una persona per ogni nucleo familiare che percepisce il sostegno e chi percepisce un reddito di cittadinanza più alto. Adesso si tratterà di girare la chiave e mettere in moto questa complessa macchina operativa che interesserà, come detto, anche l’Arengo.

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