Banca d’Italia: “Ripresa non omogenea nelle Marche. Nel Piceno disoccupazione al 14%”

Una ripresa lenta, nelle Marche, inferiore alla media nazionale e a due velocità tra le cinque province.  È il quadro ottenuto dalla Banca d’Italia che ieri pomeriggio ha presentato nella filiale di Ascoli nel corso della presentazione del rapporto: L’economia nelle Marche – Aggiornamento congiunturale. La provincia di Ascoli, in tal senso, è tra quelle che sta soffrendo maggiormente e che fatica di più ad imboccare la strada della ripresa e a recuperare i livelli degli indicatori economici registrati prima della crisi del 2007.

Ad analizzare nel dettaglio alcuni indicatori economici sono stati i ricercatori del centro studi, Andrea Filippone e Sabrina Ferretti. Il dottor Filippone, nel corso della sua relazione, ha evidenziato l’andamento delle imprese, del mercato del lavoro e quello delle famiglie con le difficoltà abitative dovute al sisma. Il mercato del lavoro offre dei segnali positivi nel 2018 con un recupero partito già nel quarto trimestre del 2017 e che si è intensificato nel corso di questo anno portando tasso di disoccupazione del 8,9% con divari territoriali significativi nelle Marche, come per la provincia di Ascoli dove il tasso di disoccupazione nel 2017 si è attestato intorno al 14 per cento. Da evidenziare anche la crescita del numero di addetti nel comparto dell’edilizia che dopo anni di difficoltà ha dato segnali di vitalità soprattutto nei territori più duramente colpiti dal terremoto. La dottoressa Ferretti, invece, ha analizzato l’andamento del credito nelle Marche. A livello macroeconomico si registra una ripresa nell’erogazione dei prestiti nel Nord Ovest dell’Italia confermata anche al Centro seppur con una dinamica più modesta. Lo studio, inoltre, evidenzia che sono le banche minori e gli istituti di credito cooperativo quelle che in questo momento stanno fornendo i finanziamenti al settore poroduttivo. Per quanto riguarda le famiglie, poi, i prestiti bancari hanno fatto registrare +3,3 per cento su base nazionale mentre nelle Marche si è attestato su un livello inferiore, al 2,1. Tra i dati da mettere in evidenza, c’è sicuramente un aumento dei depositio bancari ma per la prima volta dal 2011 i depositi delle famiglie hanno subito una dimunizione. Sintomo, questo che a crescere in questo momento sono le imprese. 

Dopo le relazione dei due ricercatori, il presiodente Gabriele Magrini Alunno ha moderato i lavori della tavola rotonda sulla “Situazione economica delle Marche e delle aree Picena e fermana nella prospettiva della ricostruzione post sisma”. Sull’argomento sono intervenuti: il pro rettore dell’università politecnica delle Marche, il proferssor Gian Luca Gregori; il presidente di Confindustria Marche Sud, Simone Mariani; e l’imprenditore nonchè sindaco di Comunanza, Alvaro Cesaroni.

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Vice direttore della Gazzetta di Ascoli - Giornalista

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