Il centro paga il conto al terremoto: 40 edifici privati a rischio per la pubblica incolumità

Il centro storico ascolano paga pesantemente i danni del terremoto. Anche dopo un anno e mezzo. E si allunga, proprio in questa fase, l’elenco degli edifici privati – al fianco di quelli pubblici – che hanno bisogno di una messa in sicurezza urgente, per evitare rischi per la pubblica incolumità. Sono già più di 40 gli immobili di proprietà privata per i quali si è intervenuti finora nel centro storico ascolano secondo le procedure di somma urgenza, per evitare rischi come crolli parziali o cedimenti, dei quali la metà, ovvero 20, solo nel corrente mese di gennaio. Un lavoro incessante che i tecnici comunali preposti, sotto il coordinamento del dirigente, l’architetto Ugo Galanti, stanno portando avanti tutti i giorni. E questo rappresenta anche un segnale importante (che affiora anche molto tempo dopo le scosse telluriche) di quale sia stato il reale effetto negativo del sisma per il cuore della città. Considerando anche che, solo nel mese di gennaio, tra messe in sicurezza urgenti per edifici privati e qualche struttura pubblica (come la cinta muraria) si è messa in conto una spesa da rendicontare di quasi mezzo milione di euro.

La lista dei palazzi del centro che mettono a rischio la pubblica incolumità e richiedono, quindi, interventi urgenti, si allunga a vista d’occhio. E, in alcuni casi, riguarda edifici che magari avevano già problemi, come ad esempio in via Catone, e che hanno visto aggravarsi la loro situazione strutturale sotto i colpi del terremoto. In ogni caso, l’intervento per somma urgenza è stato e sarà attivato in tutti quei casi in cui gli immobili privati mettevano o mettono a rischio la pubblica incolumità. In ordine temporale, gli ultimi affidamenti di lavori per la messa in sicurezza urgente riguardano edifici in corso Mazzini all’angolo con rua Trasi (spesa prevista di 17.357,01 euro), in rua delle Conce (spesa di 15.434,06 euro) e in via Bonaccorsi (costo 33.000 euro).

Ma la lista dei lavori urgenti già avviati o comunque programmati in questa fase è decisamente lunga e include diverse zone del centro storico: un fabbricato in via Annibal Caro 14 per un costo previsto di 21.293,03 euro, un altro immobile in via delle Torri all’angolo con via Saladini per una spesa complessiva di 25.988,07 euro, così come il fabbricato in rua del Teatro2 con costo stimato di 32.801,17 euro. Altre messe in sicurezza quelle previste per gli edifici in via della Piazzarola ai civici 11,13,15,17 (costo 19.096,35 euro), per gli immobili in via Catone 9 e 11 (spesa prevista di 18.546,88 euro),  il fabbricato in piazza Arringo 35 all’angolo con rua Pietro della Scala (costo 39.864,37 euro), l’edificio in via Tornasacco ai civici 11,13,15,17 (47.298,57 euro), il fabbricato in Piazza Ventidio Basso 6 ( 34.815,54 euro), l’edificio in via Pretoriana – largo Dino Ferrari 1 (42.058,90 euro), il fabbricato in rua del Picchio 2- per il quale ora è stato disattivato nuovamente il varco elettronico ( 28.066,41 euro), un immobile nella frazione di Polesio (6.050 euro), infine, una palazzina  all’interno dell’ex Villaggio del fanciullo sulla Salaria inferiore ( 2.750 euro). Ci sono poi, i soli affidamenti di incarichi per progettare le messe in sicurezza relativi a immobili in corso Mazzini angolo via San Giuliano, in via Achille Argenti 35 e in corso Mazzini 84.

 

Scorrendo lungo l’elenco degli immobili privati a rischio e aggiungendo anche le strutture pubbliche o il patrimonio architettonico  e culturale, emerge nettamente la fotografia di un centro profondamente ferito, in alcune zone svuotato a suon di ordinanze e, comunque, destinato a divenire, nel corso dei mesi, sempre più un grande cantiere a cielo aperto. Con ponteggi e impalcature che, purtroppo, potrebbero integrarsi con gli scorci più suggestivi della città ancora per diversi mesi o anni. Considerando anche che il problema delle messe in sicurezza in somma urgenza riguarda anche zone periferiche, sulle quali si concentreranno le attenzioni dei tecnici dell’Arengo una volta completi gli interventi prioritari nel centro storico.

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